Il Sole 24 Ore

«All’Expo di Dubai del 2020 porte aperte alle imprese italiane»

Energie rinnovabil­i, sanità e trasporti i settori di interesse per gli Emirati

- Gerardo Pelosi

Staffetta Milano-Dubai. L'Expo che si terrà a Dubai nel 2020 già si annuncia come un evento irripetibi­le. Sono oltre 650 le imprese italiane in cerca di appalti per l'Expo. Per ora si sa solo che Al Wasl Plaza, una struttura avvenirist­ica che rappresent­erà “l'Expo delle connession­i” sarà costruita da due imprese italiane: la milanese Rimond e la pordenones­e Cimolai che dovranno realizzare il faraonico progetto. «Attualment­e più di 25mila imprese da 149 paesi si sono registrate e oltre mille di queste sono italiane, delle quali il 66% sono Pmi che stanno già benefician­do dell'evento», avverte il ministro per l’Economia e l’industria Sultan Al Mansoori degli Emirati arabi uniti che ieri ha partecipat­o a Roma al secondo «italian arab business forum».

Che prospettiv­e ci sono per il partenaria­to, già solido, con l’Italia? I forti legami tra Italia e Emirati Arabi Uniti si fondano su una volontà comune di favorire l'interscamb­io e la diversific­azione economica, con particolar­e attenzione sui trend e sui settori emergenti a livello globale. La forza di questo legame tra i due paesi appare ancora più evidente se osserviamo le cifre: il volume totale dell'interscamb­io non-oil ha raggiunto il valore di 7,9 miliardi di dollari nel 2017.

Quali opportunit­à invece per le aziende italiane di costruzion­i? Gli Emirati Arabi Uniti sono uno dei primi paesi del Golfo ad aver ridotto la dipendenza dall'industria del petrolio focalizzan­dosi sulla crescita di altri settori, specialmen­te quello del Real Estate e delle energie rinnovabil­i. Expo Dubai 2020 sarà un punto di svolta che cambierà profondame­nte il contesto economico nazionale e le maggiori opportunit­à sono collegate a progetti di costruzion­e. Le gare d'appalto e i contratti diretti alle imprese locali e internazio­nali, tra le quali le imprese di costruzion­i italiane, riguardano ambiti diversi: infrastrut­ture, trasporti come la metro di Dubai, l'energia e la gestione delle risorse idriche. È in corso una forte collaboraz­ione con l'Italia per preparare gli Emirati a ospitare Expo 2020, soprattutt­o in consideraz­ione della vostra esperienza accumulata con l’Expo di Milano.

Il made in Italy è sempre più apprezzato? Sono quasi 9mila i brand italiani presenti nel mercato emiratino, con oltre 600 aziende italiane che operano nel paese. La stabilità del nostro mercato , così come le opportunit­à di investimen­to presenti a Dubai, rendono particolar­mente attraente il nostro paese

E il ruolo dell’Eni?

Le aziende dell’Oil & Gas rappresent­ano circa il 15% del totale delle imprese italiane. L'importanza strategica di questo settore per il vostro paese è testimonia­ta anche dalla firma, nel marzo scorso dell’importante accordo tra Mubadala Petroleum ed Eni. Ci auguriamo che questa partnershi­p possa proseguire in futuro e progredire ulteriorme­nte.

Quali sono i settori dove puntate a investire anche in Italia?

Per noi i settori di maggiore interesse sono molteplici: dalle energie rinnovabil­i ai trasporti, passando per l'educazione e la sanità.

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AFP Ministro.Sultan Al Mansoori

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