Sace punta ancora sul mercato indiano
Al via nuova operazione “push” con Reliance L’ad Decio: Paese chiave
Lo schema rodato è quello previsto dal piano industriale che ha introdotto un approccio proattivo di Sace per agevolare la diffusione del made in Italy nei mercati emergenti ad alto potenziale (“push strategy”). Così, dopo i precedenti in Turchia, Kuwait e India, la società guidata da Alessandro Decio ha scelto di scommettere nuovamente su quest’ultima garantendo una linea di credito da 500 milioni di dollari a favore di Reliance Industries Limited, la holding del più grande gruppo privato del paese, il cui portafoglio spazia dall’energia ai beni di consumo.
L’obiettivo dell’operazione, in cui è coinvolto un pool di banche guidato da Hsbc e composto altresì da Bnp Paribas, DZ Bank, First Abu Dhabi Bank e Mugf Bank, resta immutato: facilitare l’assegnazione di contratti di fornitura italiani spianando la strada in particolare alle pmi che possono così accedere al piano d’investimento del colosso indiano. E, per saldare l’asse tra Reliance e i partner italiani, la controllata di Cdp metterà in pista anche incontri ed eventi di business matching tra il gruppo e gli operatori interessati a collaborare con gli indiani.
«La Cina è indubbiamente un mercato prioritario per l’Italia e non a caso Sace ha di recente aperto un secondo ufficio a Shanghai - è il commento dell’ad, Alessandro Decio -. Ora, però, le nostre imprese devono farsi strada con più forza anche in India, bisogna investire adesso e intensamente per non ritrovarsi tra dieci anni, come accaduto in Cina, a dover rincorrere la concorrenza. I numeri dimostrano il dinamismo che stanno vivendo i rapporti commerciali tra i due paesi: l’export italiano in India ha chiuso infatti un ottimo 2017 (+9,3%), ha realizzato un nuovo balzo nei primi sette mesi del 2018 (+16%) e conserva ottime prospettive. È infatti un mercato il cui Pil cresce a ritmi dell’8% sostenuto da una demografia straordinaria e dalle riforme del governo Modi». L’accordo, chiosa il ceo, «permetterà a tante imprese italiane, soprattutto pmi, di entrare in un mercato chiave e acquisire una posizione competitiva tra i fornitori di uno dei maggiori gruppi mondiali».
Nell’ultimo rapporto Export, Sace ha incluso l’India tra le quindici geografie «irrinunciabili» per il made in Italy che hanno contribuito per 95 miliardi all’export totale italiano nel 2017. Le esportazioni italiane nel paese si sono attestate a 3,6 miliardi di euro, ma, come ribadito dallo stesso Decio, sono destinate ad aumentare nel triennio 2019-2021 con un tasso di crescita medio del 6,7%, anche grazie alle opportunità che saranno assicurate dal piano di sviluppo governativo “Make in India” che punta a fare del paese il nuovo snodo della manifattura asiatica.
La linea garantita da Sace