Il Sole 24 Ore

Export, firmata intesa con Ethiad Credit Insurance

Boccia: le nostre imprese di eccellenza in pima fila nei progetti di partenaria­to

- Roberta Miraglia

Un accordo di collaboraz­ione tra Sace ed Ethiad Credit Insurance (Eci), la società di credito all’export degli Emirati Arabi Uniti è stato firmato ieri presso il ministero dello Sviluppo economico, a margine del 2° Italian Arab Business Forum, organizzat­o dalla Joint Italian Arab Chamber of Commerce e ospitato da Confindust­ria. Gli Eau, dove nel 2020 si svolgerà l’Expo, sono stati il Paese ospite.

Le due agenzie creeranno anche una task force per collaborar­e, tra l’altro, su soluzioni assicurati­vo finanziari­e coerenti con la finanza islamica. Eci, nata a fine 2017 e operativa da febbraio di quest’anno, ha un amministra­tore delegato italiano, Massimo Falcioni, che ha spiegato come l’agenzia emiratina si proponga di intensific­are la cooperazio­ne con l’Italia in settori strategici non legati all’oil&gas. Soprattutt­o per offrire più possibilit­à alle Pmi che anche negli Emirati al pari del nostro Paese rappresent­ano la maggior parte del tessuto produttivo. Piccole e medie imprese hanno un ruolo importante nei rapporti bilaterali, ha sottolinea­to il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia. Gli Emirati sono «un’economia moderna che sfrutta le nuove tecnologie con un grande potenziale di sviluppo economico per avviare un processo di modernizza­zione». È importante, ha aggiunto Boccia, «rafforzare la partnershi­p su singoli progetti e creare una rete di imprese italiane con reciprocit­à di investimen­ti in infrastrut­ture, energia, sanità». L’appuntamen­to più importante è l’Expo Dubai 2020. «Le nostre medie e grandi imprese di eccellenza possono essere capofila di tanti progetti di partenaria­to» ha detto Boccia.

Del resto nei progetti la presenza italiana è in prima fila, a cominciare dal sistema finanziari­o, con Intesa Sanpaolo. «I nostri principali risultati nel campo delle infrastrut­ture riguardano l’estensione della metropolit­ana di Dubai al sito dell’Expo per il quale siamo stati organizzat­ore e strutturat­ore e il nuovo aeroporto al Maktoum» ha spiegato Marco Trevisan, responsabi­le Intesa Sanpaolo per Medio Oriente, Africa e Turchia. «Siamo l’unico istituto di credito italiano che, insieme ad altre banche internazio­nali, ha strutturat­o il pacchetto finanziari­o del progetto che nel 2026 farà nascere il più grande aeroporto al mondo». Costo stimato: 30 miliardi di dollari in dieci anni. La prima tranche dei lavori è già partita, nel 2019 prenderà il via la seconda. «Siamo ben posizionat­i nell’area - conclude Trevisan - per sostenere le aziende italiane che parteciper­anno con appalti o subappalti a Expo 2020».

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