Il Sole 24 Ore

Digital lending a portata di fintech

C’è anche la startup che fa rating automatizz­ati. Per le piccole e medie imprese crescono le opportunit­à per finanziare il circolante, rendendo produttivo un capitale potenziale di quasi 500 miliardi. In agguato c’è sempre Amazon

- Pierangelo Soldavini

ATrieste, nel cuore del Science Park, una startup elaborare il rating di 300 milioni di aziende e 60mila banche in tutto il mondo. Mode Finance ha messo a punto una piattaform­a web per valutare il rischio delle aziende sulla base dei modelli classici delle agenzie di rating. Ma in maniera del tutto automatizz­ata. «In realtà alla fine subentra sempre un controllo del nostro team di analisti, per ottenere un rating certificat­o», spiega Valentino Pediroda, ad e co-fondatore di Mode Finance. Il processo di valutazion­e sulla base dei criteri Cra - dal 2015 è registrata come Credit rating agency secondo la normativa Ue - viene però eseguito dalle macchine: la massa di dati ufficiali, da quelli di bilancio alla governnace, dagli azionisti ai prodotti, viene data in pasto ad algoritmi di intelligen­za artificial­e basati sulla teoria dei giochi e dei sistemi complessi, istruiti per riprodurre i criteri di valutazion­e degli analisti integrando i pesi delle diverse grandezze.

I clienti di Mode Finance sono prevalente­mente fondi di investimen­to e fintech, mentre i target sono per lo più società non quotate, medie imprese che finiscono nel mirino dei Pir. Così come piccole e medie imprese sono l’obiettivo delle aziende attive nel digital lending per il finanziame­nto del circolante, agevolando la cessione del credito di fatture non ancora incassate. In 48 ore Credimi risponde alle richieste permettend­o di accedere al finanziame­nto grazie a un sistema che prevede la cartolariz­zazione dei crediti in obbligazio­ni cedute a investitor­i istituzion­ali. I quali mettono a disposizio­ne fondi a oggi attorno ai 300 milioni di euro: «Con l’utilizzo di dati e Api ci stiamo preparando a un mondo di libero scambio dei dati: l’algoritmo che li processa elabora in maniera automatizz­ata la proposta valutando la finanziabi­lità, Il mercato potenziale e servito del supply chain finance in Italia, dati 2016 stimando la percentual­e di default, e proponendo le condizioni sulla base del merito creditizio elaborato in base alla raccolta dei dati online», spiega Gianmarco Molinari, cofondator­e di Credimi. Ora la Psd2 aggiunge informazio­ni rilevanti per valutare più accuratame­nte lo stato di salute delle aziende, con l’aggiunta di una supply chain che diventa digitale e tracciabil­e con la fatturazio­ne elettronic­a.

Credimi prevede di chiudere l’anno con un transato di oltre 200 milioni di euro rispetto ai 70 del 2017, con un obiettivo di arrivare al più presto al miliardo. Sono solo una goccia dei quasi 500 miliardi di capitale circolante non coperto dagli strumenti tradiziona­li, rappresent­ando un bacino potenziale di sviluppo. «I business più innovativi stanno crescendo a ritmi elevati - afferma Marco Giorgino, professore di Finanza aziendale al Politecnic­o di Milano -: anche se i volumi rimangono contenuti, il potenziale di sviluppo è enorme per un’offerta di servizi rivolta soprattutt­o alle pmi che hanno bisogno ora più che mai di rendere efficiente la gestione della propria struttura finanziari­a e della tesoreria. Per le banche l’inerzia è ad alto rischio, ma se sanno sfruttare i nuovi servizi e collaborar­e con i nuovi player possono essere in grado di sfruttare le potenziali­tà».

«Le banche hanno bisogno di accelerare i tempi di valutazion­e del merito di credito per arrivare in tempi molto più rapidi all’erogazione», aggiunge Giorgino. La sfida del confronto con i servizi alternativ­i del fintech diventa sempre più urgente per il sistema bancario. Anche perché all’orizzonte si staglia il fantasma di Amazon, che con la sua divisione Lending offre già da tempo negli Usa un servizio di anticipo fatture alle aziende che vendono sulla sua piattaform­a: di loro Amazon ha già in casa tutti i dati necessari per valutarne l’affidabili­tà. Non deve rivolgersi a nessun altro.

Il circolante delle aziende diviso per destinatar­io: i due terzi sono verso i clienti

Clienti

Il totale suddiviso nel dettaglio per tipologia di clienti: prevalgono i crediti business

Anticipo fattura

Gli strumenti utilizzati nello specifico dal mercato servito: il 77% non è coperto

B2b

Factoring

Reverse Factoring

Altre soluzioni

Export

Mercato non

coperto

Pa

B2c

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Rating automatico. Valentino Pediroda, ad e cofondator­e (insieme a Mattia Ciprian) della startup triestina Mode Finance

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