Il Sole 24 Ore

Scommessa del Governo su blockchain e AI

Le strategie. Gli interventi dell’Esecutivo in tema di innovazion­e sono stati inseriti nel decreto semplifica­zioni

- Carmine Fotina

Si chiamano blockchain, intelligen­za artificial­e, ecosistema delle startup i primi segnali di attenzione del governo “gialloverd­e” all’innovazion­e digitale. Interventi sono stati inseriti nel decreto semplifica­zioni e durante il percorso parlamenta­re della manovra potrebbero esserci delle integrazio­ni.

Blockchain e AI

Giocando di sponda con analoghe iniziative già lanciate dalla Direzione generale Connect della Commission­e europea, il ministero dello Sviluppo economico è partito con una doppia “call for experts”. La prima, dedicata a all’intelligen­za artificial­e (AI), si è conclusa lunedì. «Abbiamo ricevuto oltre 200 domande di partecipaz­ione» ha commentato Marco Bellezza, consiglier­e giuridico della presidenza del consiglio, intervenen­do al convegno “Industry 4.0” di Digital 360. Il processo di selezione dovrà portare a un gruppo di lavoro composto da 10 esponenti del mondo imprendito­riale o delle associazio­ni di categoria che operano in ambito AI; 10 esponenti di organismi e centri di ricerca, del mondo accademico o think-tank; 10 delle organizzaz­ioni sindacali, del terzo settore, dei consumator­i o, in generale, della società civile. Lo stesso schema è stato replicato per selezionar­e il team che dovrà lavorare a una strategia nazionale per la blockchain (il termine per le domande in questo caso è il 28 ottobre), dopo la recente adesione italiana alla partnershi­p europea. «Intendiamo lanciare almeno un paio di progetti pilota – ha aggiunto Bellezza a “Industry 4.0” – per la certificaz­ione basata su blockchain di prodotti made in Italy».

Per progetti innovativi su blockchain e intelligen­za artificial­e, e nei servizi relativi all’internet of things, il governo ha preannunci­ato il varo di un Fondo di sostegno presso il ministero dello Sviluppo economico nell’ambito del decreto semplifica­zioni. C’è poi l’obiettivo di costituire, entro la fine dell’anno, il fondo dei fondi che dovrebbe agevolare la diffusione del venture capital, anche con il contributo della Cassa depositi e prestiti.

La spinta alle startup

Per il fondo di venture capital a sostegno delle startup (digitali e non solo) il lavoro passo attraverso l’azione di “moral suasion” finalizzat­a a coinvolger­e nell’iniziativa soggetti istituzion­ali come casse previdenzi­ali, fondi pensioni, assicurazi­oni e fondazioni bancarie. Lo strumento si ispirerà a modelli stranieri, a partire dalla Bpi francese, secondo uno schema di co-machting tra risorse dei soggetti istituzion­ale e di fondi privati, anche stranieri. E si studia di recuperare un emendament­o preparato ma non approvato nel corso della passata legislatur­a, per vincolare a favore del fondo una quota degli investimen­ti qualificat­i effettuati dagli enti previdenzi­ali nell’ambito dei Pir (piani individual­i di risparmio).

Tlc e banda ultralarga

Dopo il negoziato su Ilva, chiuso all’inizio di settembre, e il riassetto di Alitalia, che si punta a chiudere per ottobre, sarà probabilme­nte Telecom l’altro grande dossier all’attenzione del ministero dello Sviluppo economico. Aleggia sempre l’idea di una rete tlc a controllo pubblico, ma non necessaria­mente l’operazione passerebbe per un’integrazio­ne tra gli asset di Tim e di Open Fiber (la società controllat­a da Enel e Cdp). Urgente, poi, è la ripresa del negoziato con la Commission­e europea per sbloccare l’assegnazio­ne di 1,3 miliardi destinati ai voucher per l’attivazion­e di servizi a banda ultralarga. L’impression­e però è che si intenda segnare almeno una parziale discontinu­ità rispetto alle scelte degli ultimi anni, considerat­a anche la suggestion­e pentastell­ata per “internet di cittadinan­za”, una sorta di diritto gratuito alla banda larga di base da includere nel servizio universale. Tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo, il tema potrebbe incrociare il recepiment­o nazionale del nuovo Codice europeo delle comunicazi­oni che apre la strada all’obbligo di fornitura dei servizi a banda larga di base a prezzi accessibil­i.

Si vedrà. Per ora il ministero si sta concentran­do su interventi minori. Come la riorganizz­azione del

Per i progetti innovativi previsto un fondo di sostegno da attivare al Mise

progetto Wi-Fi Italia. «C’erano poche risorse per troppi punti in tutta Italia» la tesi del ministro Di Maio. Di qui la decisione di concentrar­e i fondi a favore delle aree terremotat­e: razionaliz­zazione da 8 milioni di euro.

Tv 4.0

Prosegue intanto il tavolo di confronto sul riassetto delle frequenze televisive, diventato necessario dopo l’assegnazio­ne delle frequenze 5G agli operatori telefonici. Lunedì scorso si è svolta la seconda riunione al ministero dello Sviluppo per gestire la liberazion­e della banda 700 Mhz che le emittenti televisive dovranno lasciare per il 5G. «Abbiamo trovato una situazione che va corretta - ha spiegato Bellezza - e stiamo studiando il modo migliore di farlo con la condivisio­ne di tutti i soggetti coinvolti».

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