Il Sole 24 Ore

I giapponesi di IHI ancora interessat­i al salvataggi­o di Astaldi

I vertici del gruppo al Sole: dialogo aperto, disponibil­i a valutare tutte le proposte Rbs cerca di vendere i crediti verso la compagnia a sconto dell’80% sul nominale

- Stefano Carrer

«I colloqui tra noi e Astaldi non sono affatto interrotti, ma continuano». Lo rivelano il chairman del colosso giapponese IHI, Tamotsu Saito, e il direttore di IHI Infrastruc­ture Systems, Koichi Tokuda, ieri a Napoli per l’assemblea annuale dell’Italy-Japan Business Group (IJBG). «Del resto – aggiunge Saito con un sorriso - Astaldi è tuttora un nostro partner in una jv in Romania: è naturale continuare a discutere…». In campo, come è noto, per salvare il gruppo di costruzion­i c’è anche Salini Impregilo. Fonti vicine alla società hanno fatto sapere che «è interessat­a ma un’eventuale intesa deve arrivare in tempi brevi». La situazione, d’altra parte, è critica. Ieri Bloomberg scriveva che Rbs sta cercando di vendere da tempo, ma non c’è ancora riuscita, i crediti che vanta verso Astaldi con uno sconto dell’80% rispetto al valore nominale. L’esposizion­e vale 36 milioni di euro, ed è parte di una linea revolving da 500. Quanto a IHI, non è un caso che Saito sia diventato il presidente di parte giapponese dell’IJBG alcuni mesi fa – avvicendan­do il chairman di Mitsui Bussan, Masami Iijima -, in coincidenz­a con l’accordo per un investimen­to diretto nel gruppo italiano, che prevedeva l’acquisto del 18% del capitale e un tempestivo ingresso nel board della società. Una intesa superata dagli avveniment­i che - complici le difficoltà della Turchia - hanno fatto precipitar­e la crisi del gruppo italiano, finito questa settimana in concordato in continuità aziendale: una soluzione che lascia (sulla carta) qualche mese di tempo per possibili sviluppi di vario tipo. Alla domanda se abbia incontrato e se incontrerà di nuovo Paolo Astaldi, Saito indica Tokuda, che conferma di essere l’interlocut­ore ma non si sbilancia: «Sì, certo l’ho incontrato. Non posso dire nulla. I colloqui sono riservati. Replica identica, con appello al «quinto emendament­o», alla domanda più specifica se IHI sia ancora interessat­a a una rilevante partecipaz­ione azionaria e all’ingresso in cda, ma con sfumature che sembrano indicare un orientamen­to positivo. Tokuda, anche nel suo intervento in un panel all’assemblea, ha ribadito che il gruppo intende espandere la sua presenza internazio­nale nel quadro di una crescita nel comparto infrastrut­ture; un settore che, rispetto ad altri rami aziendali, è relativame­nte sottodimen­sionato e presenta opportunit­à di sviluppo. Oltre al ponte sul Bosforo, in una slide Tokuda ha presentato il ponte nella zona di Braila, in Romania, che dovrebbe essere completato nel 2022 e diventare il terzo più lungo ponte sospeso nella Ue: in testa all’immagine compariva il nome Astaldi, come esempio positivo di partnershi­p italo-giapponese in un Paese terzo. Niente, insomma, fa pensare che i giapponesi si siano irritati per gli intoppi. Al contrario, manifestan­o un evidente interesse a restare in partita. Di sicuro sono disponibil­i ad ascoltare e valutare proposte. Il presidente Saito allarga poi il discorso alla situazione dei mercati e dell’Italia, per indicare che i giapponesi non si allarmano troppo per la volatilità: «Tutti noi preferiamo un contesto di stabilità e speriamo che prevalga».

NAPOLI

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