Tria insiste: i conti non sono a rischio e il debito scenderà
Investimenti per crescere Iper-ammortamento fino al giugno del 2020
Si basa sugli obiettivi di crescita, e di conseguente discesa del peso del debito sul Pil, la difesa della manovra che il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha proposto ad Assolombarda. Una discesa del debito, chiarisce l’inquilino di Via XX Settembre, che «non ci soddisfa», ma che si realizzerebbe «per la prima volta» da molti anni.
Tria non ha voluto modificare l’impostazione del proprio intervento alla Scala di Milano per rispondere direttamente alle critiche dirette sulla politica economica arrivate pochi minuti prima dal presidente dell’Associazione Carlo Bonomi. Ma ha in ogni caso puntato sui temi più sensibili per l’impresa, a partire da investimenti e riforma delle pensioni e con una lettura del reddito di cittadinanza come «investimento sul capitale umano». Di qui la definizione di una «manovra espansiva ma non temeraria», che «non mette a rischio i conti» ma vuole «stimolare la crescita» per «ridurre il gap con l’Europa». Sono gli argomenti che il governo prova a utilizzare anche nel confronto con la commissione Ue, su una strada complicata come confermato dall’arrivo ieri dell’attesa lettera di chiarimentialseguitodelcommissario agli Affari economici Pierre Moscovici.
«Se il maggior deficit fosse dovuto a un drastico innalzamento degli investimenti e degli stimoli alla crescita assumerebbe tutt’altro significato», aveva sostenuto Bonomi nell’intervento che ha preceduto le parole di Tria. E sul punto il ministro, che in queste settimane di navigazione complicata ha provato a tenere il tema al centro di un panorama occupato dalle altre parole forti della politica, non si tira indietro. All’atto pratico le imprese aspettano i testi per capire bene le conseguenze caso per caso tra la miniIres al 15% e l’addio all’Ace, due mosse quasi equivalenti sul piano dei conti pubblici complessivi. Ma Tria ricorda che in campo c’è anche la proroga dell’iper-ammortamento «fino al 30 giugno 2020», data riferibile al termine di consegna dei beni acquistati con l’aiuto fiscale. Ma la proroga, va ricordato, secondo le regole in cantiere è accompagnata da una limatura delle aliquote (dal 250% al 200% per gli investimenti fra 2,5 e 10 milioni e al 150% fino a 20 milioni), da un tetto di spesa (i 20 milioni appunto) e dall’addio al superammortamento.
Nelle parole di Tria c’è spazio anche per una difesa parziale della riforma Fornero, che nella crisi del 2011-12 «è servita certamente a garantire la sostenibilità del sistema pensionistico, ma ha anche generato problemi di breve periodo e di transizioni». Ora però il cambio di rotta tentato con l’introduzione di «quota 100» serve nell’ottica del governo ad avviare «una graduale ma decisa staffetta generazionale nel mondo del lavoro». Anche se, riconosce lo stesso Tria, «la relazione tra sistema pensionistico e mercato del lavoro è ambigua, e non c’è accordo in letteratura sugli effetti della modifica dell’età pensionabile sull’occupazione giovanile».
A spingere i giovani verso il mondo del lavoro dovrebbe pensarci anche il reddito di cittadinanza, che per Tria «consentirà alle componenti più vulnerabili della nostra società di tornare a contribuire attivamente al mercato del lavoro». Sempre, ovviamente, che la manovra riesca a superare le convulsioni nella maggioranza, le obiezioni dell’Europa e le ricadute sui mercati.
‘‘ LEGGE FORNERO È servita a garantire la sostenibilità del sistema pensionistico ma ha anche generato problemi di breve periodo e di transizioni