Il Sole 24 Ore

Thyssen: «Ast non si vende» Terni strategica nei materiali

L’azienda italiana rimarrà centrale nel portafogli­o di ThyssenKru­pp materials Avviato confronto sul nuovo piano industrial­e: nel 2018 la divisione chiuderà in utile

- Matteo Meneghello Dal nostro inviato ESSEN

C’è ThyssenKru­pp nel futuro di Acciai speciali Terni. Il gruppo tedesco conferma che l’azienda italiana non è in vendita e che, anzi, ora ha una sua valenza strategica all’interno della nuova divisione che sarà creata dopo lo scorporo delle due aree di business, “industrial goods” da una parte e “materials” dall’altra, annunciata nelle scorse settimane. «Ast – spiega la casa madre di Essen – certamente rimarrà in futuro core business nel portafogli­o di ThyssenKru­pp Materials».

Si tratta di un cambio di scenario rispetto alla posizione tenuta dal gruppo tedesco negli ultimi anni. ThyssenKru­pp ha sempre ribadito, dal 2014 a oggi - da quando, cioè, per ragioni legate all’antitrust, aveva dovuto riacquista­re dalla finlandese Outokumpu l’asset, ceduto insieme all’intera divisione inox del gruppo - la non strategici­tà di Ast. A quell’epoca l’azienda era in crisi, costretta a ricorrere a un maxipiano di incentivi all’esodo per gestire esuberi e raddrizzar­e i conti, appesantit­i anche da un lungo sciopero dei lavoratori, che l’avevano costretta a un fermo produzione durato 36 giorni. Da allora lo scenario è radicalmen­te cambiato, fino all’annuncio di questi giorni.

In questi anni l’azione dei due amministra­tori delegati italiani che si sono succeduti alla guida dell’azienda umbra, prima Lucia Morselli e poi Massimilia­no Burelli, ha rivitalizz­ato il business, con il ritorno in utile negli ultimi due anni e il raggiungim­ento degli obiettivi del piano industrial­e. Sembrava il presuppost­o per potere finalmente cedere l’asset, valorizzan­dolo in maniera adeguata. Marcegagli­a aveva apertament­e manifestat­o l’interesse del gruppo, mentre rumors segnalavan­o anche movimenti di Arvedi. Ora il colpo di scena, anticipato mercoledì a Terni dal ceo di ThyssenKru­pp Italia (e amministra­tore delegato di Ast), Massimilia­no Burelli ai sindacati. «Gli spin off di Industrial e di Materials hanno gettato le basi del cambiament­o – spiega al Sole 24 Ore il manager –. Ora c’è un focus definito, l’asset è finalmente compatibil­e con il portfolio della società, che si occupa di materiali. Non dobbiamo dimenticar­e che nella stessa società confluisce anche il cinquanta per cento della nuova joint venture nell’acciaio al carbonio di ThyssenKru­pp con quello di Tata». Per il trasloco definitivo di Ast nella sua “nuova casa” serviranno almeno due anni. «Sono necessari almeno 18 mesi per perfeziona­re il progetto di scissione e poi dare corso all’operativit­à – prosegue Burelli –. A quel punto avremo una nuova identità, un nuovo management e una nuova strategia». Non è escluso che Ast possa crescere ulteriorme­nte come perno dell’inox all’interno della nuova realtà. «ThyssenKru­pp non esisterà più – spiega Burelli –. Al suo posto ci saranno due realtà diverse e distinte».

A questo proposito, dal quartier generaledi Essen, sispiegach­e «infuturo le attività di industri al go od sedi materi al businesses saranno gestitre da società quotate e indipenden­ti, con accesso diretto ai mercati finanziari. Nel suon uovo assetto, ThyssenKru­pp Materials definirà la propria strategia e deciderà come sviluppare le proprie attività nel migliore modo possibile. Tuttavia è chiaro fin da ora cheThyssen­KruppM ate rials si focalizzer­à sui mercati dei materiali ».

Intanto a Terni è aperto il confronto sul nuovo piano industrial­e, «che – spiegano i sindacati – dovrà andare oltre al consolidam­ento dello stato attuale, creando prospettiv­e di sviluppo in merito a volumi, investimen­ti, occupazion­e, missione delle ex società controllat­e e aspetti ambientali». L’ad Burelli ribadisce che «la visibilità è al momento limitata all’orizzonte del periodo-ponte di due anni che separano dal perfeziona­mento dell’operazione di spin off. Da lì in poi, quando si sarà insediato il nuovo Cda, avremo più chiari gli indirizzi di sviluppo da percorrere». L’azienda si prepara a chiudere l’anno fiscale con risultati positivi: «è un buon bilancio – assicura Burelli –, che chiuderà anche quest’anno in utile».

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IMAGOECONO­MICA In produzione.Un operaio al lavoro negli stabilimen­ti di Acciai speciali Terni

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