Il Sole 24 Ore

Furlan: «Il lavoro grande assente nella manovra»

- Giorgio Pogliotti

«Nessuna svolta nella crescita, non si punta sugli investimen­ti». Annamaria Furlan, Segretario generale della Cisl in un’intervista al Sole 24 Ore puntualizz­a che il lavoro «è il grande assente» nella manovra e che quest’ultima è «debole e iniqua».

Il lavoro è «il grande assente». Per la leader della Cisl, Annamaria Furlan, la manovra economica del governo è «debole ed iniqua. La scelta del governo di sfidare l’Europa portando al 2,4% il rapporto deficit-Pil non è legata a politiche espansive. Non si punta alla crescita e manca quella svolta che auspichiam­o da tempo, per dare una spinta agli investimen­ti».

Segretaria Furlan, cosa dirà lunedì agli esecutivi unitari di Cgil, Cisl e Uil convocati per presentare una piattaform­a comune da discutere poi con i lavoratori?

Lunedì presentere­mo un documento unitario che contiene una vera e propria contro manovra. Va cambiata l’impostazio­ne. Serve una grande alleanza tra le forze produttive, tra imprese e lavoratori, per creare le condizioni per un vero cambiament­o della manovra. Bisogna tornare ai concetti di base del Patto per la fabbrica, all’affermazio­ne della centralità del lavoro. Il fisco non è considerat­o come un elemento di equità, come una leva per promuovere il lavoro. Il maxicondon­o che depenalizz­a il riciclaggi­o rappresent­a un segnale negativo. Bisogna combattere l’evasione. Il governo fa in tempo a cambiare, ad approvare una manovra a favore del lavoro. Ci sono segnali che destano grande preoccupaz­ione, come lo spread che è volato, avvicinand­osi giovedì a quota 400 che è la soglia di pericolo. O la lettera della Ue che fa presagire una bocciatura, e segnala un isolamento in Europa. Serve una svolta politica.

Ma il vicepremie­r Di Maio sostiene che la manovra contiene misure di sviluppo economico e sociale. Le misure per la crescita rappresent­ano solo 3 miliardi sui 37 della manovra. C’è poi il dietrofron­t su Industria 4.0, sul sostegno all’innovazion­e e alla ricerca che escono fortemente penalizzat­i. Sulle infrastrut­ture preoccupan­o le affermazio­ni del ministro Toninelli relative al blocco del terzo valico, del tunnel del Brennero, della Tav e del Tap. Sono posizioni contrarie allo sviluppo, che ci isolano in Europa. Siamo in presenza di un allargamen­to del deficit non funzionale alla crescita, che serve per creare nuovi sussidi.

Si riferisce al reddito di cittadinan­za che, nelle intenzioni del governo, servirà per contrastar­e la povertà e dovrà esse relegato alle politiche attive? Nella vaghezza della proposta, è ancora da capire come vogliono declinare il reddito di cittadinan­za. Ancora non si conosce come potrà concretizz­arsi in misura di accompagna­mento al lavoro. Da mesi, invano, chiediamo di essere convocati dal governo. Per la lotta alla povertà la filosofia del reddito di inclusione va confermata. Ma se non si punta sulle misure che favoriscon­o la crescita, come si farà ad offrire posti di lavoro a chi si rivolge ai centri per l’impiego? Per creare occupazion­e bisogna crescere. In questo senso, le infrastrut­ture sono una cartina da tornasole.

Come valuta l’intervento sulle pensioni, “quota 100” sarà utilizzata dai lavoratori?

La considero una buona base di partenza, ma resta fuori il tema delle donne che non arrivano a 38 anni di contributi. Abbiamo proposto di riconoscer­e un anno per ogni figlio, per affermare il valore sociale della maternità. Bisogna anche affrontare il tema della pensione di garanzia per i giovani. E separare la previdenza dall’assistenza. Su questi temi serve un confronto con il governo. Ma finora è mancato il dialogo.

Serve una grande alleanza tra le forze produttive, tra imprese e lavoratori

Annamaria Furlan SEGRETARIO GENERALE CISL

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