Pil in frenata nel 3° trimestre
«L’efficacia della manovra legata anche alla fiducia nel percorso di risanamento»
Nel terzo trimestre l’economia italiana non dovrebbe andare oltre un +0,1%, ancora in rallentamento dunque rispetto al +0,3% dei primi 90 giorni dell’anno e il +0,2% del secondo trimestre. Lo dicono gli indicatori congiunturali disponibili al momento della pubblicazione del Bollettino economico di Bankitalia. Nei mesi estivi la dinamica del Pil sarebbe stata condizionata - secondo gli analisti di palazzo Koch - da un ristagno della produzione industriale, una prosecuzione della crescita nei servizi e un contributo moderatamente positivo delle costruzioni.
Il contesto resta molto delicato. I rischi al ribasso della crescita globale aumentano a causa principalmente delle misure protezionistiche. E anche nell’eurozona l’espansione è più moderata, con un’inflazione attorno al target Bce del 2%, mentre quella domestica, con l’1,7% segnato nel terzo trimestre, è tornata ai livelli del 2013. Nonostante il difficile scenario le imprese - come emerso nel sondaggio condotto in collaborazione con Il Sole24Ore - confermano i loro piani di investimento, sia pure in una misura inferiore a quanto programmato a inizio anno. Il rallentamento del commercio mondiale non ha peraltro ridotto l’ampio attivo di parte corrente (2,8% del Pil) ed è proseguito il calo della posizione debitoria netta dell’Italia sull’estero (3,4% a fine giugno). Nei primi otto mesi - si legge però nel Bollettino - gli investitori non residenti hanno ridotto le loro consistenze di titoli in portafoglio italiani di 42,8 miliardi: i disinvestimenti hanno riguardato soprattutto i titoli pubbici (24,9 miliardi) e le obbligazioni bancarie(12,4 miliardi), ora nel mirino di mercati finanziari ribassisti. Se le condizioni reddituali e patrimoniali delle banche sono «significativamente migliorate», sia i corsi azionari sia i premi per il rischio sui titoli obbligazionari - si legge nel Bollettino - «hanno risentito delle tensioni sui mercati finanziari italiani, connesse con l’incertezza degli investitori sull’orientamento delle politiche economiche». A metà ottobre - si fa poi notare - i premi sui Cds dei principali istituti erano più elevato di 40 punti base rispetto a giugno (+110 su marzo) e, in questo contesto, il tasso medio dei prestiti alle imprese è «lievemente aumentato», mentre nel secondo trimestre l’incidenza dei crediti deteriorati netti è scesa al 4,7% del totale dei finanziamenti (dal 5,3% del primo trimestre).
Il Bollettino arriva nei giorni dell’atteso invio alle Camere del disegno di legge di Bilancio. E le valutazioni che contiene sono in linea con quelle date in sede di audizione sulla Nota di aggiornamento al Def. La manovra, secondo Bankitalia, determinerebbe nelle valutazioni ufficiali un significativo stimolo all’economia. Ma l’effettiva intensità di questi effetti dipenderà dal disegno, la tempistica e le modalità di attuazione delle misure: «L’efficacia delle politiche di bilancio dipenderà anche dal mantenimento della fiducia dei risparmiatori e degli investitori nei confronti del percorso di risanamento delle finanze pubbliche». Nonostante il rallentamento dell’economia i dati del fabbisogno e degli incassi di bilancio dello Stato dei primo otto mesi restano compatibili con una riduzione dell’indebitamento netto all’1,8% del Pil dal 2,4% dell’anno scorso.