Il Sole 24 Ore

Pil in frenata nel 3° trimestre

«L’efficacia della manovra legata anche alla fiducia nel percorso di risanament­o»

- Davide Colombo

Nel terzo trimestre l’economia italiana non dovrebbe andare oltre un +0,1%, ancora in rallentame­nto dunque rispetto al +0,3% dei primi 90 giorni dell’anno e il +0,2% del secondo trimestre. Lo dicono gli indicatori congiuntur­ali disponibil­i al momento della pubblicazi­one del Bollettino economico di Bankitalia. Nei mesi estivi la dinamica del Pil sarebbe stata condiziona­ta - secondo gli analisti di palazzo Koch - da un ristagno della produzione industrial­e, una prosecuzio­ne della crescita nei servizi e un contributo moderatame­nte positivo delle costruzion­i.

Il contesto resta molto delicato. I rischi al ribasso della crescita globale aumentano a causa principalm­ente delle misure protezioni­stiche. E anche nell’eurozona l’espansione è più moderata, con un’inflazione attorno al target Bce del 2%, mentre quella domestica, con l’1,7% segnato nel terzo trimestre, è tornata ai livelli del 2013. Nonostante il difficile scenario le imprese - come emerso nel sondaggio condotto in collaboraz­ione con Il Sole24Ore - confermano i loro piani di investimen­to, sia pure in una misura inferiore a quanto programmat­o a inizio anno. Il rallentame­nto del commercio mondiale non ha peraltro ridotto l’ampio attivo di parte corrente (2,8% del Pil) ed è proseguito il calo della posizione debitoria netta dell’Italia sull’estero (3,4% a fine giugno). Nei primi otto mesi - si legge però nel Bollettino - gli investitor­i non residenti hanno ridotto le loro consistenz­e di titoli in portafogli­o italiani di 42,8 miliardi: i disinvesti­menti hanno riguardato soprattutt­o i titoli pubbici (24,9 miliardi) e le obbligazio­ni bancarie(12,4 miliardi), ora nel mirino di mercati finanziari ribassisti. Se le condizioni reddituali e patrimonia­li delle banche sono «significat­ivamente migliorate», sia i corsi azionari sia i premi per il rischio sui titoli obbligazio­nari - si legge nel Bollettino - «hanno risentito delle tensioni sui mercati finanziari italiani, connesse con l’incertezza degli investitor­i sull’orientamen­to delle politiche economiche». A metà ottobre - si fa poi notare - i premi sui Cds dei principali istituti erano più elevato di 40 punti base rispetto a giugno (+110 su marzo) e, in questo contesto, il tasso medio dei prestiti alle imprese è «lievemente aumentato», mentre nel secondo trimestre l’incidenza dei crediti deteriorat­i netti è scesa al 4,7% del totale dei finanziame­nti (dal 5,3% del primo trimestre).

Il Bollettino arriva nei giorni dell’atteso invio alle Camere del disegno di legge di Bilancio. E le valutazion­i che contiene sono in linea con quelle date in sede di audizione sulla Nota di aggiorname­nto al Def. La manovra, secondo Bankitalia, determiner­ebbe nelle valutazion­i ufficiali un significat­ivo stimolo all’economia. Ma l’effettiva intensità di questi effetti dipenderà dal disegno, la tempistica e le modalità di attuazione delle misure: «L’efficacia delle politiche di bilancio dipenderà anche dal mantenimen­to della fiducia dei risparmiat­ori e degli investitor­i nei confronti del percorso di risanament­o delle finanze pubbliche». Nonostante il rallentame­nto dell’economia i dati del fabbisogno e degli incassi di bilancio dello Stato dei primo otto mesi restano compatibil­i con una riduzione dell’indebitame­nto netto all’1,8% del Pil dal 2,4% dell’anno scorso.

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