Capvis studia la vendita dei costumi Arena
Incarico alla boutique Baird per cedere il marchio dei campioni del nuoto
Veste i campioni del nuoto e dei tuffi in tutto il mondo. Da Tania Cagnotto, la più famosa tuffatrice italiana, fino al campione di fondo Gregorio Paltrinieri, ma anche la nuotarice statunitense Jessica Tatiana Long, supercampionessa capace di vincere ai Giochi paralimpici 8 medaglie d’oro.
È vicina a un nuovo cambio di proprietà la multinazionale dei costumi Arena, storico marchio noto in tutto il mondo. Oggi l’azienda fa capo al gruppo finanziario svizzero Capvis che lo ha rilevato alla fine del 2014 al termine di un processo competitivo.
Il gruppo produttore di abbigliamento per il nuoto sportivo è stato venduto quattro anni fa a Capvis dal fondo statunitense Riverside e dal presidente e amministratore delegato Cristiano Portas.L’acquisizione, a quel tempo, è stata fissata su una valutazione di circa 200 milioni di euro.
Ora si profila dunque un nuovo passaggio di consegne. Secondo indiscrezioni, un incarico esplorativo volto alla cessione è stato conferito alla boutique finanziaria statunitense Baird.
Per Arena si concretizza quindi il quarto cambio di proprietà in pochi anni. Riverside aveva infatti rilevato a sua volta Arena dal fondo Bs Private Equity per 100 milioni di euro. E la stessa Bs aveva acquisito Arena da Investitori Associati nel 2006, con una valutazione di 55 milioni.
Ma chi potrebbe essere interessato ad Arena? I private equity potrebbero ancora essere in prima fila nell’operazione. Ma non è affatto da escludere a priori una discesa in campo di grandi multinazionali come ad esempio Speedo, Nike, Adidas oppure da parte di gruppi asiatici, in particolari cinesi.
Fondata nel 1973, oggi Arena opera in 116 Paesi al mondo, con una presenza diretta in Italia, Francia, Germania, Austria e Stati Uniti e attraverso 35 partner commerciali negli altri mercati. In particolare, il gruppo Descente, con sede in Giappone, possiede e gestisce il brand in 11 Paesi del Far East. Il gruppo Arena non ha infatti la titolarità del marchio in tutti i Paesi in cui opera, soprattutto in alcune zone dell’Asia.
Il brand Arena è famoso anche per i testimonial della scuderia, presenti in tutto il mondo. Ha vestito Federica Pellegrini, in quanto partner tecnico della Federnuoto. Ora tra gli atleti italiani testimonial, ci sono Tania Cagnotto, la più famosa tuffatrice italiana, bronzo olimpico nel trampolino da 3 metri, che collabora da anni con il brand italiano.
Tra gli altri testimonial c’è l’italiano Gregorio Paltrinieri, vincitore dell’oro nei 1500 stile libero ai Mondiali.
Il giro d’affari è cresciuto negli ultimi 4 anni. Nel 2017 il fatturato è aumentato del 5% rispetto all’anno precedente: sono stati raggiunti circa 116 milioni di euro di fatturato contro i 111 milioni del 2016.
L’80% del fatturato viene generato al di fuori dell’Italia. I primi Paesi esteri sono la Francia, che è il primo mercato, Germania e Usa, oltre all’Italia e al Regno Unito.
Arena ha forti radici italiane, ma è stata fondata da un tedesco: cioè l’imprenditore Horst Dassler, figlio del fondatore di Adidas, che nel 1973 decide di fondare il gruppo di abbigliamento sportivo dopo aver visto l’eco mondiale sollevata dalle 7 medaglie vinte dal campione statunitense Mark Spitz alle Olimpiadi di Monaco 1972. L’obiettivo era appunto di creare un marchio tecnico capace di migliorare le performance degli sportivi, professionisti e non.