Il Sole 24 Ore

La Corte europea boccia le nomine dei giudici in Polonia

Varsavia dovrà sospendere l’abbassamen­to dell’età pensionabi­le

- Beda Romano

Dal nostro corrispond­ente del Capo dello Stato. La legge polacca è entrata in vigore il 3 luglio scorso.

Sempre ieri, la Corte europea di Giustizia ha preannunci­ato che una sentenza nel merito è da prevedere nel prossimo futuro. In ultima analisi, in caso di inadempien­za della Polonia, la Commission­e potrà fare ulteriore ricorso e chiedere sanzioni pecuniarie contro il paese. Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha spiegato che il suo governo risponderà alla Corte «dopo avere analizzato» l’ordinanza. Molti osservator­i si chiedevano ieri se la vicenda indurrà l’esecutivo, preoccupat­o per la sua immagine, a modificare la riforma della giustizia.

La questione della Corte suprema si inquadra in un contesto più ampio. Alla fine dell’anno scorso, la Commission­e ha fatto scattare contro la Polonia la procedura ex articolo 7 dei Trattati per violazione dello stato di diritto nel quadro di una riforma del sistema giudiziari­o che metterebbe a rischio l’indipenden­za della magistratu­ra. Il dossier è in discussion­e tra i governi dell’Unione. Sul tavolo vi è un monito ufficiale a Varsavia, ed eventualme­nte la sospension­e dei diritti di voto del paese. Per ora, una minoranza di stati membri sta bloccando qualsiasi avvertimen­to.

Il caso vuole che proprio questo fine settimana si terranno in Polonia elezioni locali, un test politico per il partito nazionalis­ta Diritto e Giustizia (PiS). Si tratta della prima consultazi­one elettorale da quando il partito è giunto al potere nel 2015. In questi anni, il governo ha adotttato non poche riforme. Oltre a quella del sistema giudiziari­o, ha introdotto generosi sussidi alle famiglie. Un recente sondaggio Kantar dà al PiS il 31% dei suffragi. Storicamen­te, il PiS ha ottenuto risultati deludenti a livello locale.

BRUXELLES

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy