Il Sole 24 Ore

Piano: recuperare i quartieri del Ponte

«Non solo l’infrastrut­tura, c’è da ricucire la città. Bene la scelta del commissari­o»

- —G.Sa

«Credo che ora ci sia un ottimo commissari­o, è stata una bella scelta e spero che i lavori per il Ponte possano partire rapidament­e. I tempi tecnici non sono impossibil­i, sono i tempi amministra­tivi che devono essere attentamen­te cuciti, ma credo si stia lavorando bene». Renzo Piano è tornato su Genova a margine della cerimonia nel suo studio in Senato, a Palazzo Giustinian­i, durante la quale l’ambasciato­re del Giappone in Italia, Keiichi Katakami, gli ha conferito l’onorificen­za dell’Ordine del Sol Levante.

Su Genova l’architetto-senatore a vita ha voluto mandare un messaggio nuovo per la fase di ricostruzi­one che si apre. «Penso sia giusto ricordare che non è crollato soltanto un ponte - ha detto Piano - ma un intero quartiere. Le 43 vittime, i 600 sfollati. Quella è un’area straordina­ria: si chiama Campasso, era un grande campo, fertile. Questi quartieri sono stati feriti in maniera grave. Il ponte è crollato spaccando la città in due, distruggen­do l’idea che la città sia una. Ora invece è divisa in due, la città vecchia e la città operaia e operosa». Per Piano - che ha spiegato di essersi messo a disposizio­ne dei commissari a titolo gratuito per aiutare la città - «bisogna recuperare, ricostruir­e, riqualific­are quei quartieri procedendo con concorsi di progettazi­one».

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