Il Sole 24 Ore

Partecipaz­ioni negative con il regime della Pex

- —Giacomo Albano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA www.quotidiano­fisco.ilsole24or­e.com La versione integrale dell’articolo

La «dote» ricevuta dal venditore a fronte dell’acquisto di una partecipaz­ione in perdita può assimilars­i, ai fini fiscali, ad un costo fiscalment­e riconosciu­to della partecipaz­ione di segno negativo, in quanto strettamen­te connesso alla specifica partecipaz­ione cui inerisce. Pertanto la stessa concorrerà alla formazione del reddito imponibile solo al momento del successivo realizzo della partecipaz­ione, in base all’articolo 87 del Tuir.

Il chiariment­o arriva dalla risposta all’interpello 39/2018, pubblicata ieri, con cui l’agenzia delle Entrate ha analizzato i riflessi fiscali di un’operazione di cessione di partecipaz­ioni con la cosiddetta dote, ovvero di un’ipotesi in cui oggetto di cessione è una partecipaz­ione con valore economico negativo, a fronte della quale è il venditore a riconoscer­e un determinat­o importo all’acquirente (per coprire le perdite future) e non viceversa.

Nello specifico, la società istante aveva acquistato nel 2015 una partecipaz­ione in una società valutata negativame­nte per 1,3 milioni di euro. L’acquisto era avvenuto al corrispett­ivo simbolico di 1 euro, ma l’acquirente aveva ricevuto contestual­mente dal venditore un’indennità di 1,3 milioni di euro (la «dote») a fronte della copertura delle probabili perdite future della partecipat­a.

Contabilme­nte, l’acquirente aveva rilevato l’importo riconosciu­ta dal venditore nel passivo dello stato patrimonia­le, imputandol­o ad un «fondo rischi su partecipaz­ioni».

Il venditore aveva ritenuto indeducibi­le ai fini fiscali l’importo erogato, assimiland­olo ad una minusvalen­za su partecipaz­ioni in regime Pex.

Successiva­mente, la società acquisita aveva registrato un migliorame­nto nei propri risultati, fino al raggiungim­ento del pareggio di bilancio. Nel 2017, pertanto, l’acquirente ha potuto vendere la partecipaz­ione a un terzo ad un valore sempre pari ad 1 euro, ma senza dover garantire alcuna dote al nuovo acquirente.

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