Albini traccia le collezioni e l’estero supera il 70%
Lo abbiamo scritto altre volte, ma è probabile che non ci stancheremo mai di ripeterlo, portando nuove “prove” a sostegno della tesi: sbaglierebbe chi pensasse che il tessile è un settore maturo. Ha una tradizione millenaria, che è cosa diversa. L’innovazione è ovunque: nei processi produttivi, nei macchinari, nei sistemi per limitare l’impatto ambientale e, last but not least, nella creazione di nuovi filati e quindi di nuovi tessuti. Innovazione resa possibile dagli investimenti in ricerca e dall’impegno, personale ed economico, di aziende come Albini Group, il più grande produttore europeo di tessuti per camicie, fondato a pochi chilometri da Bergamo nel 1876.
«Nel 2018 il fatturato della Cotoni Albini sarà di 25 milioni, con un export del 70%, in forte crescita rispetto al 2017 e ora allineato a quello del gruppo – spiega Daniele Arioldi, presidente della società –. Molto positivo il fatto che quasi tre quarti del fatturato sia riconducibile a clienti esterni al gruppo». Alla base dei risultati c’è la ricerca e i traguardi raggiunti per la tracciabilità della filiera del cotone. «I nostri clienti sono i più importanti brand del lusso – sottolinea Arioldi –. Non solo ci chiedono da sempre spunti creativi e novità nelle collezioni di tessuti: da qualche anno la certificazione della provenienza e lavorazione di ogni prodotto finito è una priorità. Perché questo vogliono i clienti finali del brand: l’attenzione alla sostenibilità influenza molto le scelte di consumo».
Da qui l’accordo con Kering (secondo gruppo del lusso al mondo dopo Lvmh), Supima (consorzio produttore del più pregiato cotone americano)e Oriatin (autorevole società di certificazione di tracciabilità): «Crediamo da sempre che la sostenibilità può essere tale solo se riguarda e impegna l’intera filiera – concludono il presidente de I Cotoni di Albini e l’amministratore del gruppo, Stefano Albini –. In parallelo, il nostro impegno prosegue nella ricerca pura: partendo da filati innovativi abbiamo creato tessuti nuovi, adatti non solo al nostro core business, la camiceria, ma anche ad altri. Per restare leader dobbiamo declinare l’innovazione in tutto quello che facciamo».