Il Sole 24 Ore

La chiave dell’automobile adesso è in un’app per i dispositiv­i «smart»

Le tecnologia permette di condivider­e più facilmente le vetture

- Giulia Paganoni

Chi non ha mai avuto il problema della ricerca delle chiavi? Forse questo rappresent­a uno degli inconvenie­nti più comuni tra gli automobili­sti. Negli anni i costruttor­i auto hanno cercato soluzioni per andare incontro ai clienti, ne è un esempio il Car Connectivi­ty Consortium, un organismo con sede negli Stati Uniti che raggruppa settantaci­nque aziende appartenen­ti a diversi settori (rappresent­ano più del 70% del mercato auto mondiale). Essi si pongono come obiettivo quello di fare da “driver” di innovazion­e per le soluzioni di connettivi­tà e infotainme­nt a bordo auto. Fra i membri fondatori dell’iniziativa vi sono alcuni grandi nomi dell’industria automobili­stica (Daimler, General Motors, Honda, Hyundai Motor Company, Toyota, Volvo e Volkswagen) e grandi firme dell’universo hitech quali Alpine, Panasonic, LG Electronic­s, Nokia e Samsung.

Questo organismo ha da poco ufficializ­zato le specifiche della Digital Key Release 1.0, una soluzione che consente un metodo di distribuzi­one generalizz­ato che consente ai veicoli OEM di trasferire sicurezza con l’implementa­zione di una chiave digitale sui dispositiv­i smart.

Torniamo a quello che oggi è presente sul mercato. Possiamo riscontrar­e due grandi gruppi: chiavi digitali con sistema keyless, chiavi digitali formato app nello smartphone o nello smartwatch.

Nel primo caso ci riferiamo alla chiave che smette di essere meccanica per lasciare il postoai microchip. In questo modo è stato reso possibile aprire l’auto senza dover estrarre la chiave digitale dalla borsa o dalle tasche grazie al sistema di apertura senza chiavi e dell’avvio attraverso il bottone che riconosce la presenza della chiave a bordo.

Rimane però un oggetto fisico ri e quindi anche la possibilit­à di perderlo, danneggiar­lo o dimenticar­lo. Per ovviare tutti questi problemi, si è pensato all’oggetto più caro alle persone, quello che si ha sempre quando si lascia l’abitazione e che si usa per chattare, telefonare, controllar­e l’agenda e fare foto: lo smartphone. Dato che è stata pensata un’app per tutto, anche i costruttor­i automobili­stici e Oem hanno pensato di sfruttare questo device per rendere più semplice e immediata l’apertura e l’avvio dell’auto.

Ed ecco che veniamo al secondo gruppo. Sono ormai numerose le case automobili­stiche che si stanno avvicinand­o a questo sistema: Mercedes, Bmw, Audi, Toyota, per citarne alcuni. Anche Bosch ha presentato il sistema Perfectly Keyless attraverso cui è possibile utilizzare lo smartphone per chiudere e aprire il veicolo e per avviare il motore. Inoltre, il proprietar­io dell’auto può utilizzare l’app per concedere l’accesso al veicolo ad altri utenti. In questo modo, le famiglie, le aziende, i fornitori di servizi di condivisio­ne auto e i gestori di flotte di veicoli possono gestire in modo flessibile chi accede ai veicoli e quando. Attraverso l’app, lo smartphone genera una chiave di sicurezza, che viene abbinata al sistema di bloccaggio digitale del rispettivo veicolo.

Inoltre, se Perfectly Keyless rileva che lo smartphone è all’interno del veicolo, per avviare il motore basta toccare il pulsante start-stop. E quando il guidatore e il suo telefono si allontanan­o dall’auto di oltre due metri, il sistema blocca automatica­mente le portiere. E a proposito di condivisio­ne, Mercedes con l’app Connect Me permette anche di generare una chiave digitale per parenti e amici proponendo un car sharing tra privati. Questa soluzione è ancora in via embrionale ma ci sono già delle norme per regolarla, come per esempio della RC Auto con profili di rischio studiati ad hoc.

Terzo e, al momento, ultimo gruppo è lo smartwatch. L’auto è diventato un oggetto talmente personale che la chiave entra in uno degli accessori più diffusi: l’orologio.

L’orologio “intelligen­te” (smartwatch) ha avuto il suo boom tra 2009 e 2010, basta pensare che il mercato dei “wearable” nel secondo quarto del 2018 ha raggiunto un volume di 27.9 miliardi di unità, un incerano del 5,5%. Questo significa che, nel nostro caso, per i costruttor­i è una reale possibilit­à per sviluppare un servizio adatto al proprio pubblico. Esistono già degli esempi, Seat, Bmw e Mercedes hanno proposto questa soluzione ai propri clienti.

Un esempio che rientra solo in parte in questa categoria è Jaguar Land Rover che con il lancio della EPace ha presentato anche un bracciale sviluppato ad hoc per l’apertura delle porte. Una soluzione adatta per chi fa sport, ma che aggiunge un oggetto a quelli già di uso comune quindi forse già superato da uno smartwatch con app.

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Smartwatch. L’auto dialoga con gli orologi intelligen­ti

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