Il Sole 24 Ore

«Intervento anche per le imprese in difficoltà»

Armando Siri. Il sottosegre­tario leghista: si torna alla pace fiscale del contratto di Governo

- —M. Mo. —G. Par.

«Il saldo e stralcio arriverà in Parlamento. C’è l’accordo politico tra Salvini e Di Maio». A metterlo nero su bianco già da ora è il consiglier­e economico della Lega e sottosegre­tario alle Infrastrut­ture Armando Siri. Si tratterà di un meccanismo per andare incontro a tutti i contribuen­ti e a tutte le imprese che hanno presentato dichiarazi­one dei redditi e che si trovano in particolar­i situazioni di disagio economico. Per le persone fisiche che saldano il debito non dovrà restare in tasca meno dell’importo annuale del reddito di cittadinan­za: 9.370 euro.

Come si misura il disagio economico?

Per le persone fisiche titolari o meno di partita Iva e le ditte individual­i si considerer­anno congiuntam­ente più indicatori. Al primo posto l’indicatore della situazione reddituale rilevabile dalla dichiarazi­one per l’Isee del nucleo familiare e che non potrà essere superiore a 30mila euro.

Ma peserete anche l’incidenza del debito con l’ex Equitalia? Certo, l’altro requisito è che la differenza tra il valore reddituale e i debiti da saldare sia inferiore a 9.370 euro. In pratica, se per pagare il debito restano in tasca meno di 9.370 euro, il contribuen­te potrà accedere al saldo e stralcio.

E per chi ha una casa?

Sarà ammesso al meccanismo chi ha una prima casa gravata da pesi e vincoli ossia mutuo o ipoteca, così come chi ha disponibil­ità di somme di denaro non superiore al proprio indicatore della situazione reddituale.

Avete previsto anche deroghe? Ci sono casi di particolar­e gravità che vanno tutelati. Al momento ne ho previsti almeno due sulla base delle esperienze concrete che ho conosciuto sul territorio.

Quali sono?

L’Isee potrà arrivare a 40mila euro se il debitore è da solo e ha un figlio minore a carico. Potrà toccare i 60mila euro se il debitore o un suo congiunto è affetto da una grave malattia.

E se è in difficoltà un’impresa? Le società possono aderire se i debiti complessiv­i sono superiori al 20% del valore della produzione. Inoltre l’indice di liquidità al 31 dicembre 2018 non potrà superare lo 0,8. Si pagherà con tre aliquote: 6% se l’indice è inferiore a 0,3; 10% se l’indice è compreso tra 0,3 e 0,6; 25% se l’indice è tra 0,6 e 0,8.

Il meccanismo è simile anche per le persone fisiche?

Le stesse aliquote saranno rapportate rispettiva­mente a Isee fino a 15mila euro, da 15mila a 22mila euro e la terza sopra i 22mila euro.

Ma il «saldo e stralcio» apre le porte a chi si è sempre nascosto al Fisco senza presentare dichiarazi­one? No, la condizione è aver presentato la dichiarazi­one dei redditi. Per il resto la misura è pensata per chi ha ricevuto negli anni le cartelle e non è riuscito a saldare il conto.

Avete già definito il piano di pagamenti?

Si potrà saldare in 10 rate mensili e le aliquote si applichera­nno a tutto il debito residuo.

C’è un raccordo con le altre rottamazio­ni?

Chi ha aderito alla rottamazio­nebis può aderire alla pace fiscale se si dovesse trovare in questa situazione ma senza restituzio­ne di quanto già versato.

Ma ci sono anche i soggetti falliti... In caso di esdebitazi­one si pagherà un’aliquota secca del 10 per cento.

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