«Manovra confermata, no all’uscita dall’euro»
Il premier e i due vice escludono una tassa patrimoniale «Spiegheremo le misure all’Ue, deficit solo dello 0,4% in più rispetto al passato»
Tra Ue e spread.
Conte: con le riforme avremo 0,5-1,2 di Pil aggiuntivo. Siamo convinti di non aver gonfiato i numeri
Prima intesa anche sulla sicurezza, ma restano le tensioni: a breve nuovo incontro tra Salvini e Di Maio
«Non c’è alcun proposito di uscire dall’Ueodallamonetaunica».All’indomani del downgrade di Moody’s, la rassicurazionenumerounovieneripetutaa turnodalpremierGiuseppeConteedai duevicepremierLuigiDiMaioeMatteo Salvini nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha sancito la “pace” sul decreto fiscale tra LegaeM5S.Sipresentanodasoli,senza il ministro dell’Economia Giovanni Tria.Confortanoimercatisullaritrovata unità della compagine governativa, sancita dal vertice a tre di qualche ora prima che ha ridotto ma non spento le tensioni.LaLegahaaccettatodirivedereilcondono,mailM5Sdeporràlearmi suldecretosicurezza(andrannoavanti solo gli emendamenti condivisi) e sosterrà la legge sulla legittima difesa. ScambicheinvestonoanchelasanatoriaediliziaperIschiaelariformaRcAuto e che vanno ancora limati, forse già oggi in un nuovo incontro politico.
Ma la volontà è anche quella di rasserenare Bruxelles, che domani entro mezzogiorno riceverà la risposta del Governogialloverdeairilievidurissimi sulla manovra. Una risposta ferma: la legge di bilancio non sarà modificata né sul deficit («Resta al 2,4% nel 2019, altrimenti non avremmo la riforma della Fornero e il reddito di cittadinanza», aveva chiarito qualche ora prima Di Maio) né sulle stime di crescita. Ma Conte, reduce dal Consiglio europeo e daibilateraliconMerkel,MacroneRutte,insistesulla«disponibilitàaldialogo costruttivo perché siamo comodamente collocati in Europa e quindi riconosciamo i nostri interlocutori nella settimana che inizierà, ma anche nelle settimane e nei mesi a venire».
Il premier lascia intendere che il confronto non si fermerà affatto se martedì la Commissione dovesse formalmente bocciare il documento programmatico di bilancio italiano, proprio mentre si riunisce in plenaria l’Europarlamento. Assicura che incontrerà ancora il presidente Jean-Claude Juncker. E sul 2,4% di deficit-Pil, ovvero sulla deviazione «senza precedenti nella storia del Patto di stabilità» contestata da Bruxelles, ripete: «Noi abbiamo già ereditato rispetto al trend un 1,2%. Aggiungendo le clausole di salvaguardia, che valgono lo 0,7, arriviamo intorno al 2. Ci siamo limitati a portarlo al 2,4».
LaspiegazioneserveaConteperaffermare che quella italiana «non è una manovra azzardata e arrischiata». Alle critiche sull’inattendibilità delle previsionidicrescita-arrivatedaicommissarieribaditevenerdìdaivalutatoridiMoody’s - Conte replica difendendo la scommessasugliinvestimenti,sul«pianodiriformestrutturalipiùimportante dellastoriad’Italia».Citaquellegiàinpista,comeilDdlanticorruzioneeildecreto semplificazioni, ma poi già nell’arco delleprossimesettimane-garantisce«riformeremotutto»,dallagiustiziacivile al Codice appalti. Un pacchetto che dasoloperilpremiervale«unaumento del Pil dallo 0,5% all’1,2-1,3 per cento». Sonoquestopotenzialeeladeterminazione dell’Esecutivo le due carte che Conte pensa di giocare al tavolo con l’Europa: «Siamo convinti di non aver gonfiatoinumeri».Unasicurezzachefa reagire il premier e i suoi vice con fermezza alla domanda se ipotizzano patrimonialiperfronteggiareeventualifuturi shock, come sembra adombrare Moody’s quando sottolinea l’alta ricchezzadellefamigliecomepuntodiforzadell’Italiaepossibile«fontedifinanziamento»delGovernoincasodidifficoltà. «Non c’è nessuna volontà di fare una patrimoniale», garantiscono.
Nonostante i toni distesi, a Palazzo Chigic’èpienaconsapevolezzadelladiga che potrebbe aprirsi da dopodomani. Perché al “no” della Commissione e al declassamento di Moody’s, seppur con outlookstabile,potrebbeaggiungersiun altro downgrade: quello di Standard&Poor’s,attesovenerdì.Nell’Esecutivo sono in molti a darlo per scontato. Ma senza retrocedere. L’ottica, chiarita daConte,èquelladirivendicarel’esercizio «delle prerogative del nostro Stato perquantoriguardal’indirizzodipolitica economica».Unalineacheguardaavanti:alleelezionieuropeedimaggio.«Stiamo bene nell’Ue le cui regole vogliamo modificare», è stata non a caso l’unica trasgressionefirmataSalviniallaprofessionedifedeeuropeistachiestaeottenutaaisuoivicedalpremier.LepartitesiintreccianoedalGovernosonosicuriche, se guerra sarà, siamo solo all’inizio.