Pd, candidatura Minniti in stand by Renzi lancia i comitati civici
L’ex premier vuole andare oltre il Pd coinvolgendo direttamente i cittadini
Dal nostro inviato Doveva essere il giorno di Marco Minniti, il candidato in pectore alla guida del Pd dell’area renziana Nicola Zingaretti. Eppure lo spread oltre i 300 punti base e il declassamento da parte di Moody’s hanno lasciato il tema del prossimo congresso dem molto sullo sfondo alla Leopolda. Arrivato a metà pomeriggio, l’ex ministro degli Interni non ha parlato dal palco e si è limitato a sedersi in platea assieme ad altri parlamentari e dirigenti. L’incontro con il padrone di casa Matteo Renzi c’è stato dietro le quinte, e i due hanno confermato lo schema della candidatura. Ma Minniti non ha interesse a scendere in campo prima dell’avvio formale del congresso (il “reggente” Maurizio Martina, che oggi sarà alla Leopolda, dovrebbe dimettersi ai primi di novembre). Anche perché, complice lo spread, in molti tra i renziani cominciano ad avere dubbi sull’opportunità di dividersi in una conta interna proprio ora che il governo giallo-verde è in difficoltà.
Partito e congresso solo sullo sfondo, dunque, in questa edizione della Leopolda senza responsabilità di governo o di guida del partito. Eppure la vecchia stazione di Firenze simbolo del renzismo non è mai stata così affollata: da questa voglia di “resistenza” intende ripartire l’ex leader, che ha lanciato in queste ore i comitati di azione civica per coinvolgere direttamente i cittadini andando oltre il contenitore Pd. Questi i 7 valori guida dei comitati: Europa contro nazionalismo, crescita contro assistenzialismo, scienza contro superstizione, giustizia contro giustizialismo, vero contro virale, democrazia contro plebiscitarismo, società aperta contro esclusione. «Quando il governo attacca la libera stampa non è una questione che riguarda solo il Pd o Leu o Forza Italia o Più Europa», esemplifica il coordinatore dei comitati Ivan Scalfarotto. Oltre il Pd, appunto.
FIRENZE