Open innovation alla ricarica dell’energia
L’industria energetica del futuro non assomiglierà in alcun modo a quella di oggi. Le fonti rinnovabili e le tecnologie digitali stanno alimentando una trasformazione fondamentale nei mercati dell’energia. La rapida ascesa dell’industria solare ed eolica, il boom delle batterie e della generazione distribuita, la nascita dei prosumer (i consumatori/produttori di energia) e il declino strutturale a cui si avviano i combustibili fossili, con il loro pesante strascico di attivi non recuperabili, fanno parte di una rivoluzione epocale che sta sconvolgendo i modelli di business dei giganti dell’energia, ma che non è partita da loro. Così come Tesla non è nata dal settore automobilistico, nemmeno gli astri nascenti dell’energia, da SunPower a Sonnen, sono nati dal comparto energetico. Questo ha portato le utilities a capire l’urgenza di integrare competenze e strumenti che ancora non hanno, a lanciare progetti di ricerca sulle tecnologie alternative e a intensificare gli investimenti di venture capital nelle startup più promettenti. Il ritmo del cambiamento tende a essere troppo rapido per i modelli tradizionali: bisogna innovare l’innovazione e anche il settore energetico si sta rivolgendo al crowdsourcing e all’open innovation.
C’è chi procede nel modo più classico, comprandosi gli innovatori, come nel caso di SunPower acquisita da Total. I pannelli ad alta efficienza della società nata dalle ricerche di Richard Swanson a Stanford sono famosi per aver alimentato il volo di Solar Impulse, il primo aereo solare a fare il giro del mondo, e potrebbero diventare l’operazione del secolo, per la leadership di mercato che stanno raggiungendo nel mercato americano. L’alleanza con il venture capital è un’altra strategia molto praticata per scovare i nuovi unicorni di domani, come stanno facendo Edf e il suo braccio italiano Edison, che insieme al fondo francese Idinvest (9 miliardi gestiti, di cui 2,5 come capitale di rischio) hanno lanciato diversi veicoli d’investimento (Electranova I e II) a supporto delle giovani realtà innovative nella smart energy, con una decina di startup finanziate. Edf è molto attiva anche negli acceleratori: la quinta edizione del premio Pulse ha visto la vittoria di Lancey, radiatore intelligente che accumula l’energia nelle ore morte per rivenderla alla rete in quelle di punta, e di HySiLabs, che ha inventato un modo nuovo di stoccare l’idrogeno.
Altri preferiscono formare dei consorzi che mettono in palio premi ancora più interessanti, come nel caso del campione portoghese Edp e del colosso tedesco delle rinnovabili Innogy, che insieme alla giapponese Tepco, alla Dubai Electric Authority e ad altre sei utilities asiatiche, australiane e americane hanno lanciato Free Electrons, un acceleratore che accompagna per sei mesi, con quattro moduli di una settimana, un gruppo di 15 startup da cui alla fine viene scelto il vincitore di un premio da 200mila dollari. Quest’anno ha ricevuto 515 candidature, tra cui sono state selezionate 30 startup per un bootcamp a Lisbona. Il premio finale è stato conquistato dalla bengalese SOLshare, specialista nella distribuzione dell’energia solare su piattaforme blockchain. «I segreti non sono più l’anima del business: la disponibilità a condividere le idee è essenziale in un settore in piena rivoluzione», ha detto l’ad di Edp António Mexia.
Per alcune utilities, come Enel, l’open innovation ha addirittura sostituito la vecchia ricerca e sviluppo. Lavorare con piccole realtà industriali e startup in tutto il mondo, facendo leva anche sui contributi provenienti da piattaforme di crowdsourcing, consente di innovare molto più velocemente. In quest’ottica Enel ha avviato numerosi progetti di innovazione, con cui si è guadagnata l’anno scorso il premio Business Model Transformation Award alla World Open Innovation Conference a Berkeley. Con la piattaforma di crowdsourcing OpenInnovability.com, il gruppo raccoglie proposte di innovazione sostenibile, per risolvere le sfide centrali del mondo dell’energia. Negli ultimi 2 anni, inoltre, il gruppo ha attivato 10 hub focalizzati sulla “Innovability” (innovazione + sostenibilità) in giro per il mondo. Per Terna l’open innovation passa attraverso Next Energy, che torna quest’anno con la terza edizione: il contest, promosso anche da Fondazione Cariplo, si articola in tre call, aperte a neolaureati, giovani innovatori e startup fino al 23 novembre. Il sistema energetico ha raggiunto un punto critico in cui innovare sarà sempre più essenziale: il treno della transizione verso le fonti pulite non passa due volte.
Il potere del vento. Turbine eoliche del parco americano di Lost Creek Wind Farm, nel Missouri
IL PROGRAMMA DI OID ONLINE. Gli appuntamenti della due giorni di Open Innovation Days a Padova il 26-27 ottobre sono online: www.ilsole24ore /oid