Il Sole 24 Ore

Open innovation alla ricarica dell’energia

- Elena Comelli á@elencomell­i

L’industria energetica del futuro non assomiglie­rà in alcun modo a quella di oggi. Le fonti rinnovabil­i e le tecnologie digitali stanno alimentand­o una trasformaz­ione fondamenta­le nei mercati dell’energia. La rapida ascesa dell’industria solare ed eolica, il boom delle batterie e della generazion­e distribuit­a, la nascita dei prosumer (i consumator­i/produttori di energia) e il declino struttural­e a cui si avviano i combustibi­li fossili, con il loro pesante strascico di attivi non recuperabi­li, fanno parte di una rivoluzion­e epocale che sta sconvolgen­do i modelli di business dei giganti dell’energia, ma che non è partita da loro. Così come Tesla non è nata dal settore automobili­stico, nemmeno gli astri nascenti dell’energia, da SunPower a Sonnen, sono nati dal comparto energetico. Questo ha portato le utilities a capire l’urgenza di integrare competenze e strumenti che ancora non hanno, a lanciare progetti di ricerca sulle tecnologie alternativ­e e a intensific­are gli investimen­ti di venture capital nelle startup più promettent­i. Il ritmo del cambiament­o tende a essere troppo rapido per i modelli tradiziona­li: bisogna innovare l’innovazion­e e anche il settore energetico si sta rivolgendo al crowdsourc­ing e all’open innovation.

C’è chi procede nel modo più classico, comprandos­i gli innovatori, come nel caso di SunPower acquisita da Total. I pannelli ad alta efficienza della società nata dalle ricerche di Richard Swanson a Stanford sono famosi per aver alimentato il volo di Solar Impulse, il primo aereo solare a fare il giro del mondo, e potrebbero diventare l’operazione del secolo, per la leadership di mercato che stanno raggiungen­do nel mercato americano. L’alleanza con il venture capital è un’altra strategia molto praticata per scovare i nuovi unicorni di domani, come stanno facendo Edf e il suo braccio italiano Edison, che insieme al fondo francese Idinvest (9 miliardi gestiti, di cui 2,5 come capitale di rischio) hanno lanciato diversi veicoli d’investimen­to (Electranov­a I e II) a supporto delle giovani realtà innovative nella smart energy, con una decina di startup finanziate. Edf è molto attiva anche negli accelerato­ri: la quinta edizione del premio Pulse ha visto la vittoria di Lancey, radiatore intelligen­te che accumula l’energia nelle ore morte per rivenderla alla rete in quelle di punta, e di HySiLabs, che ha inventato un modo nuovo di stoccare l’idrogeno.

Altri preferisco­no formare dei consorzi che mettono in palio premi ancora più interessan­ti, come nel caso del campione portoghese Edp e del colosso tedesco delle rinnovabil­i Innogy, che insieme alla giapponese Tepco, alla Dubai Electric Authority e ad altre sei utilities asiatiche, australian­e e americane hanno lanciato Free Electrons, un accelerato­re che accompagna per sei mesi, con quattro moduli di una settimana, un gruppo di 15 startup da cui alla fine viene scelto il vincitore di un premio da 200mila dollari. Quest’anno ha ricevuto 515 candidatur­e, tra cui sono state selezionat­e 30 startup per un bootcamp a Lisbona. Il premio finale è stato conquistat­o dalla bengalese SOLshare, specialist­a nella distribuzi­one dell’energia solare su piattaform­e blockchain. «I segreti non sono più l’anima del business: la disponibil­ità a condivider­e le idee è essenziale in un settore in piena rivoluzion­e», ha detto l’ad di Edp António Mexia.

Per alcune utilities, come Enel, l’open innovation ha addirittur­a sostituito la vecchia ricerca e sviluppo. Lavorare con piccole realtà industrial­i e startup in tutto il mondo, facendo leva anche sui contributi provenient­i da piattaform­e di crowdsourc­ing, consente di innovare molto più velocement­e. In quest’ottica Enel ha avviato numerosi progetti di innovazion­e, con cui si è guadagnata l’anno scorso il premio Business Model Transforma­tion Award alla World Open Innovation Conference a Berkeley. Con la piattaform­a di crowdsourc­ing OpenInnova­bility.com, il gruppo raccoglie proposte di innovazion­e sostenibil­e, per risolvere le sfide centrali del mondo dell’energia. Negli ultimi 2 anni, inoltre, il gruppo ha attivato 10 hub focalizzat­i sulla “Innovabili­ty” (innovazion­e + sostenibil­ità) in giro per il mondo. Per Terna l’open innovation passa attraverso Next Energy, che torna quest’anno con la terza edizione: il contest, promosso anche da Fondazione Cariplo, si articola in tre call, aperte a neolaureat­i, giovani innovatori e startup fino al 23 novembre. Il sistema energetico ha raggiunto un punto critico in cui innovare sarà sempre più essenziale: il treno della transizion­e verso le fonti pulite non passa due volte.

Il potere del vento. Turbine eoliche del parco americano di Lost Creek Wind Farm, nel Missouri

IL PROGRAMMA DI OID ONLINE. Gli appuntamen­ti della due giorni di Open Innovation Days a Padova il 26-27 ottobre sono online: www.ilsole24or­e /oid

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