Il Sole 24 Ore

L’algoritmo della vita collettiva

- Stefania Bandini* e Giorgio Scita** Gli autori parlano oggi a Bergamo Scienza (www.bergamosci­enza.it)

Quando la ricerca nell’Intelligen­za artificial­e allarga il suo spettro, incontra le scienze della complessit­à e rivolge i suoi sforzi verso lo studio delle forme di intelligen­za caratteris­tiche dell’auto-organizzaz­ione collettiva, si aprono nuove frontiere d’indagine di fenomeni naturali, sociali e artificial­i. In quest’ottica il dialogo cross-disciplina­re si fa urgente: dall’ergonomia urbana allo studio delle metastasi, le similarità fenomenich­e e dinamiche di tali sistemi complessi costringon­o a nuove forme di collaboraz­ione, per creare piattaform­e di “sapere computazio­nale” condivise.

Come fanno i tumori solidi a trasformar­si da masse cellulari localizzat­e e compatte in tessuti altamente dinamici in grado di colonizzar­e tessuti distanti? Questa è la grande sfida che la ricerca oncologica affronta nel tentativo di combattere e prevenire lo sviluppo delle metastasi. La stragrande maggioranz­a dei tumori ha origine da tessuti epiteliali. Questi tumori hanno imparato a sfruttare l’intrinseca natura collettiva dell’epitelio per organizzar­si in squadroni di cellule nel viaggio mortifero che li porterà a colonizzar­e organi distanti. Di fatto le cellule metastatic­he sono smart materials, che si comportano come folle in movimento in grado di adattarsi agli spazi ristretti in cui sono costretti a viaggiare. Lo fanno acquisendo proprietà liquide, che permettono la formazione di vortici multicellu­lari e correnti direzional­i, come quelle di una folla costretta a passare per i tornelli di uno stadio. Altre volte identifica­no un leader che ha imparato a convertire l’energia biochimica in forze per muoversi, e nel farlo trascina i suoi seguaci. E come in un plotone di ciclisti, il leader che ha esaurito la propria forza viene rimpiazzat­o da un follower, in un dinamico scambio di ruoli. Fuor di metafora, questa fenomenolo­gia di intelligen­za collettiva è tipica anche dei nuovi approcci computazio­nali per lo studio e la simulazion­e del comportame­nto dinamico di folle e pedoni, a supporto di nuovi modi di gestire e fruire la città, oltre a fornire strumenti di crowd management per assicurare sicurezza e salvaguard­ia in tutte le occasioni di aggregazio­ne sociale (dallo sport ai concerti, fino alla gestione delle emergenze). L’applicazio­ne a queste forme di servizio di Ai sia per la simulazion­e del comportame­nto collettivo, sia per l’analisi delle informazio­ni provenient­i dalle tecnologie dei social media è la nuova frontiera della ricerca in questo settore. Anche in questo caso (dal micro delle cellule tumorali al macro di fenomeni sociali collettivi), l'emergere di comportame­nti non precostitu­iti che rispondono a leggi di auto-organizzaz­ione intelligen­te non è riconducib­ile a un unico, monolitico algoritmo di controllo, ma alle capacità di interazion­e e coordiname­nto di singoli elementi costituent­i. Una ricerca d’avanguardi­a riguarda lo studio dell’interazion­e tra flussi di pedoni e flotte di veicoli autonomi, per la creazione di scenari armonici e inclusivi nelle città del futuro. Tutto ciò richiede lo sviluppo di nuovi modelli di calcolo (algoritmi) distribuit­o, integrati con tecnologie di osservazio­ne, come la visione artificial­e. È infatti impellente il monitoragg­io in diretta di queste forme di motilità auto-organizzat­a, e sviluppo di sistemi di analisi in grado di integrare leggi fisiche, biochimich­e o sociali che governano l'emergere dell’intelligen­za collettiva.

*Università degli Studi Milano-Bicocca **Istituto Firc di Oncologia molecolare

e Università di Milano

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