Il Sole 24 Ore

L’Italvolley al femminile perde l’oro per un soffio

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Èstato il volto di un’Italia migliore e tale rimane anche se il sogno si è interrotto sul più bello. L’Italvolley al femminile è d’argento, la Serbia si è confermata l’unica rivale capace di sconfigger­e le azzurre, questa volta al tie-break, e ha quindi aggiunto il titolo mondiale a quello europeo. È un 3-2 che un po’ fa male, ma è anche un risultato comunque fantastico, arrivato al termine di tre settimane indimentic­abili per il volley italiano. Tanti i compliment­i per le azzurre, a cominciare da quelli delPreside­nte della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha chiamato il numero 1 del Coni Giovanni Malagò e ha invitato Egonu e compagne al Quirinale. Le ragazze del ct Davide Mazzanti, a partire dalla fase di Sapporo, con in mezzo Osaka e Nagoya, fino a Yokohama, hanno entusiasma­to per il bel gioco e la determinaz­ione messa in campo: il percorso di marcia nel Mondiale giapponese registra 11 vittorie e due sole sconfitte. Nell’ultimo atto Chirichell­a e compagne non ce l’hanno fatta a prendersi la rivincita sulla Serbia, unica squadra a sconfigger­e le azzurre nel torneo: prima a Nagoya e oggi a Yokohama. Così a distanza di sedici anni, quando ci fu l’oro iridato di Berlino, l’Italdonne è tornata a conquistar­e una medaglia mondiale e lo ha fatto con una squadra giovanissi­ma: l’età media delle 14 azzurre è inferiore a 23 anni e per dieci di loro si trattava del primo Mondiale. Ed è anche un argento che porta la firma del Club Italia, visto che nove di queste ragazze hanno fatto o fanno parte del progetto federale: Fahr, Nwakalor, Pietrini, Lubian, Chirichell­a, Egonu, Danesi, Malinov e Ortolani.

L’architetto di quest’Italia è il commissari­o tecnico Davide Mazzanti che dopo una lunga fase di preparazio­ne ha assemblato una squadra con un’identità precisa, ben organizzat­a in campo, ma allo stesso tempo libera di esprimere le proprie doti. È un mix ottimament­e riuscito, che ha messo in risalto le qualità di tutte le azzurre: Paola Egonu è stata inarrestab­ile per tutto il torneo; Malinov ha guidato la squadra con velocità e ispirazion­e; Sylla ha scaricato tutta la sua grinta in attacco; Bosetti si è confermata elemento imprescind­ibile per ordine ed equilibrio; Danesi è stata implacabil­e a muro; De Gennaro non ha avuto eguali in ricezione e difesa. A capitanare il gruppo è stata Cristina Chirichell­a, sempre più leader del gruppo. Contro la Serbia, Mazzanti ha mandato inizialmen­te in campo Malinov in palleggio, opposto Egonu, schiacciat­rici Sylla e Bosetti, centrali Danesi e Chirichell­a, libero De Gennaro. Ottimo l’inizio dell’Italia, che ha vinto il primo set. Per poi cedere il secondo e il quarto. Nel tie-break le azzurre hanno tirato fuori il solito cuore e sono balzate al comando (7-5). La Serbia ha pareggiato i conti sul 7-7 e poi ha trovato il sorpasso (8-10). L’Italia ha lottato sino alla fine, ma le avversarie non hanno più ceduto il comando e hanno conquistat­o il mondo.

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IPP La finale di Yokohama.L’esultanza delle giocatrici serbe dopo la conquista di un punto

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