Il Sole 24 Ore

Metti tre chef stellati a cena per 5 nuove scuole in Nepal

- Maria Teresa Manuelli

Tre chef, insieme per la prima volta, si sono trovati a comporre una cena a scopo benefico, costruita a sei mani partendo da ciò che più li accomuna: le loro origini e l’amore per il mare. Cornice d’eccezione il Nobu Milano, fiore all’occhiello della ristorazio­ne firmata Armani e punta di diamante dell’arte culinaria giapponese in Italia.

La cucina fusion del resident chef Antonio D’Angelo si è unita alla maestria di Gennaro Esposito e Antonino Cannavacci­uolo per una serata a sostegno dell’associazio­ne Children in Crisis Italy, nata nel 1999 per offrire ai bambini le opportunit­à d’istruzione necessarie per migliorare le loro condizioni di vita. Re Giorgio ha così voluto segnare un’altra tappa nel percorso di cene stellate intrapreso dal ristorante nel 2015, con collaboraz­ioni prestigios­e come i Fratelli Cerea, Mitsuharu Tsumura, Fabio Pisani, Paco Méndez e molti altri. Fil rouge del menu è stato il pesce, al centro di tutte le portate e interpreta­to da ciascuno chef secondo il proprio stile.

Ad aprire la serata l’antipasto di caviale, foie gras, salmone marinato e sushi di D’Angelo, che ha preparato anche l’ultimo piatto principale, un branzino abbinato a jamon serrano e foglia d’ostrica. In mezzo l’alternanza di portate dei due ospiti: scampo alla pizzaiola di Cannavacci­uolo e triglia fritta, non fritta di Esposito. Carmine di Donna, dell’Accademia dei Maestri Pasticcier­i Italiani, ha voluto firmare il dessert. Il tutto accompagna­to da una selezione di Dom Pérignon.

Il ricavato della cena di beneficenz­a, circa 30mila euro, sarà donato all’associazio­ne per costruire cinque nuove scuole in Nepal con cucine e strutture igieniche adeguate.

MILA EURO

Il ricavato della cena di beneficenz­a

“a sei mani” ospitata dal Nobu/Armani a Milano è andato all’associazio­ne Children in Crisis Italy

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Il mare nel piatto Fil rouge della cena a sei mani è stato l’amore per il mare interpreta­to con lo scampo alla pizzaiuola (nella foto) da Antonino Cannavacci­uolo, 2 stelle Michelin al Villa Crespi di Orta San Giulio

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