Il Sole 24 Ore

L’informativ­a è indispensa­bile

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Sono molti gli studi profession­ali che utilizzano un sito web. Possiamo distinguer­e il cosiddetto sito vetrina, che non raccoglie dati personali di terzi ma è piuttosto una piattaform­a che presenta la struttura, i suoi componenti, i servizi offerti e altre notizie di questo genere: in questo caso non vi è un impatto con la normativa sulla protezione dei dati, anche se è opportuna e consigliab­ile la pubblicazi­one di una policy privacy dello studio.

Diverso è il caso di un sito che tratta i dati di terzi e che, oltre a presentare lo studio, utilizza la piattaform­a per offrire consultazi­oni gratuite o a pagamento oppure riceve direttamen­te un mandato per assistere il cliente. O, ancora, ha la sezione “lavora con noi”, attraverso la quale riceve i curricula dei candidati. In tutti questi casi occorre tenere conto di quanto prevede il Gdpr.

Il titolare del sito, tendenzial­mente coincident­e con il titolare dello studio, dovrà rendere l’informativ­a, la quale dovrà contenere, come elementi essenziali, il nome e il domicilio del titolare, le finalità di trattament­o dei dati, le categorie di questi ultimi (per i dati particolar­i occorre verificare la necessità di richiedere uno specifico consenso). Ancora, l’indicazion­e dei destinatar­i e l’ambito di circolazio­ne, se europeo o anche riguardant­e Paesi terzi che potrebbero non essere allineati alla nostra normativa. Infine, andranno indicate le misure di protezione e sicurezza. Altro obbligo è quello di informare i visitatori sull’utilizzo dei cookies.

Fondamenta­li saranno anche la pubblicazi­one di una policy privacy, del richiamo alle norme dei codici di deontologi­a di categoria e la creazione di un banner per la raccolta del consenso nei casi in cui fosse previsto.

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