Carige, il cda valuta l’ipotesi bond
Si parlerà del bond subordinato da circa 200 milioni necessario per colmare il gap patrimoniale della banca e anche della cessione, a Bain capital credit, di un portafoglio di posizioni Utp da 400 milioni, nella riunione del cda di Carige prevista oggi pomeriggio. Ma difficilmente, a quanto emerge, si andrà oltre una fase interlocutoria. Le delibere probabilmente saranno rinviate a un altro meeting del consiglio, entro la fine del mese. Mentre l’emissione del bond potrebbe avvenire dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali, prevista per il 6 novembre. Sempre riguardo al bond, probabilmente il confronto in cda si concentrerà sulle caratteristiche dell’obbligazione. Secondo fonti finanziarie vicine al dossier, il subordinato «andrà al 100% in private placement. Bisogna quindi stabilire se sarà un convertibile, un convertendo o un semplice Tier 2». E qui entrano in gioco i possibili acquirenti dell’obbligazione. Ovvero, in primis, la Malacalza Investimenti, azionista di riferimento di Carige col 27,55%, ma anche l’imprenditore Gabriele Volpi (9,08%) e il finanziare Raffaele Mincione (5,42%). Secondo le fonti citate, tutti i soci «hanno detto di essere disponibili» a sottoscrivere il bond, «una volta definite le modalità». Ma «è più facile che si trovino d’accordo su un convertibile, che non su convertendo o un Tier 2 semplice». D’altro canto, sul bond ci sarebbe anche un manifesto «interesse di investitori istituzionali».