Enel guarda a nuove acquisizioni Nel mirino ora c’è la Colombia
Faro su Caracas: il governo punta a privatizzare l’utility Electricaribe
Enel torna a guardare potenziali asset da comprare in America Latina. Il settore privilegiato resta sempre quello delle reti di distribuzione. L’attenzione ora è focalizzata in Colombia, dove il Governo locale ha pubblicato a inizio ottobre un bando per la privatizzazione della società di distribuzione Electricaribe.
Enel torna a guardare potenziali asset da comprare in America Latina. Il settore privilegiato resta sempre quello delle reti di distribuzione, lo stesso nel quale prima dell’estate il gruppo guidato da Francesco Starace aveva ingaggiato una serrata competizione con Iberdrola per la brasiliana Eletropaulo, della quale alla fine si Enel si era aggiudicata il controllo a fronte di un investimento di oltre due miliardi di euro.
L’attenzione ora è focalizzata in Colombia, dove il governo locale ha pubblicato a inizio ottobre un bando per la privatizzazione della società di distribuzione Electricaribe. La situazione è decisamente più complessa rispetto al caso brasiliano, ma nell’eventualità che una serie di variabili fossero composte in modo interessante l’acquisizione potrebbe rivelarsi redditizia. Il bando prevede che i soggetti interessati ad accedere alla data room della società acquistino una sorta di “information package” e sottoscrivano un accordo di riservatezza entro il prossimo 2 novembre. Il processo che poterà all’eventuale cessione, individuato nel documento, è comunque lungo e non terminerà prima del 20 febbraio 2019. Il motivo risiede nei numerosi punti interrogativi che pesano sul futuro di questo asset. Nei giorni scorsi il direttore generale di Enel in Colombia, Lucio Rubio, aveva dichiarato alla stampa locale che la regione nella quale insiste il business di Electricaribe dal punto di vista dello sviluppo energetico è una di quelle presenta maggiori prospettive di crescita e che per questo motivo il business nella distribuzione in quell’area è particolarmente attrattivo. A proposito dell’interesse ad acquisire Electricaribe, Rubio aveva chiarito che nessuna decisione era stata presa in merito. È molto probabile che Enel vada a vedere e acceda alla data room; da qui a dire che poi proceda all’acquisto sarebbe però eccessivo. Questo perchè vanno chiariti molti aspetti. In primis le sorti dell’arbitrato attivato da Naturgy, già Gas Natural, nella primavera dello scorso anno dopo che il governo locale, attraverso l’ento di regolazione dei servizi pubblici, aveva revocato la licenza a Electricaribe allora controllata dall’utility spagnola. Le ragioni erano legate alle condizioni economiche nelle quali versava la società. ormai sull’orlo del default; secondo Naturgy le ragioni erano da ricercare nell’elevato tasso di insolvenza, a partire dalla pubblica amministrazione, che caratterizzava la clientela della società. Insolvenza che contribuito a generare uno stock di crediti “deteriorati” per 1,3 miliardi di dollari. Naturgy, a fronte di quello che giudicava un esproprio, ha chiesto un risarcimento di 1,66 miliardi di dollari. Il contenzioso è ancora pendente ed è chiaro che qualsiasi potenziale compratore in un simile contesto ha nei fatti le mani legate. È altrettanto chiaro, però, che ormai la questione tra governo locale e spagnoli è sul “quantum” economico sul quale trovare l’accordo e forse la cessione di Electricaribe potrebbe servire anche a finanziare questa transazione. Al contempo anche la questione delle bollette insolute deve essere risolta. Per Enel, poi, c’è un’ulteriore questione da superare: le soglie che la regolazione antitrust impone nel paese sul business della distribuzione e che il gruppo italiano si troverebbe a superare con un’eventuale acquisizione, visto che è già presente nell’area con la società di distribuzione Codensa.
Il valore riconosciuto all’asset in vendita non è noto, anche perchè la soluzione delle prime due questioni contenzioso e bollette non pagate può incidere molto sul prezzo finale. Un benchmark, però, lo può fornire il risarcimento chiesto da Naturgy, pari appunto a 1,66 miliardi di dollari. Elecrticaribe ha 2,5 milioni di clienti fornendo energia a circa il 25% del mercato colombiano con una rete di 54 mila chilometri.
Ieri intanto Enel Green Power Espana ha annunciato l’avvio della costruzione di tre impianti solari nella municipalità di Logrosán, vicino Cáceres, per una capacità complessiva di circa 127 megawatt. I tre impianti fotovoltaici di Baylio, Dehesa de los Guadalupes e Furatena richiederanno un investimento totale di circa 100 milioni di euro e avranno ciascuno una capacità installata di oltre 42 megawatt.
«Questi impianti sono l’ultimo esempio del nostro impegno a favore della diversificazione del mix di generazione spagnolo, attraverso una valorizzazione del patrimonio di risorse solari di questa regione, nella quale intendiamo portare la nostra competenza tecnologica globale e lanciare iniziative mirate a promuovere la sostenibilità dei nostri cantieri», ha commentato l’ad di Egp, Antonello Cammisecra.