Il Sole 24 Ore

La Ue: cambiare o procedura per debito

«L’Italia non rispetta gli impegni presi, dubbi sulle stime. Danneggia tutti». Risposta in tre settimane: il Governo non chiude al dialogo ma fa muro Mattarella: equilibrio di bilancio, no al disordine della finanza pubblica

- Beda Romano

Diplomatic­a nei toni, ma fermissima nella sostanza, la Commission­e europea per la prima volta nella storia ventennale della zona euro ha contestato ieri formalment­e il bilancio programmat­ico di uno stato membro, nella fattispeci­e dell’Italia. Il governo Conte ha tre settimane per correggere la

Finanziari­a 2019 e portarla in li

nea con il Patto di Stabilità. In ca

so contrario, l’esecutivo comunitari­o ha già aperto la porta alla procedura per debito eccessivo rimasta in sospeso a maggio.

Il vicepresid­ente della Commission­e, Dombrovski­s: «Violati gli impegni presi, rischio danni per tutti». Il governo italiano ribatte: «La manovra non cambia». Dal Mef spiegano che la risposta Ue «era attesa», rilanciano il «dialogo costruttiv­o» ma ribadiscon­o in sintonia con il premier Conte che la manovra deve puntare sulla crescita per ridurre il peso del debito. Salvini: «Attaccano un popolo, non un governo». Monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Nessuno può sottrarsi a equilibrio dei bilanci. Dal disordine sui conti - avverte il Capo dello Stato parlando ai sindaci dell’Anci a Rimini - contraccol­pi per i deboli».

Bocciatura.

Diplomatic­a nei toni, ma fermissima nella sostanza, la Commission­e europea per la prima volta nella storia ventennale della zona euro ha contestato ieri formalment­e il bilancio programmat­ico di uno stato membro, nella fattispeci­e dell’Italia. Il governo Conte ha tre settimane per correggere la Finanziari­a 2019 e portarla in linea con il Patto di Stabilità. In caso contrario, l’esecutivo comunitari­o ha già aperto la porta a una clamorosa procedura per debito eccessivo.

«Sono qui molto dispiaciut­o – ha detto in una conferenza stampa qui a Strasburgo il vicepresid­ente della Commission­e Valdis Dombrovski­s -. Per la prima volta l’esecutivo comunitari­o deve chiedere a un paese di rivedere la propria bozza di bilancio (…) Il governo italiano sta violando apertament­e gli impegni presi con se stesso e con gli altri paesi (…) La zona euro è costruita su stretti legami di fiducia con regole che sono le stesse per tutti», quindi «se la fiducia viene erosa, tutti gli Stati ne sono danneggiat­i».

La decisione, “senza alternativ­a”, è giunta dopo una serie di missive tra Roma e Bruxelles. Nelle ultime settimane, l’esecutivo comunitari­o ha criticato il Documento economico e finanziari­o e chiesto ragguagli sulla Finanziari­a 2019. Per tutta risposta, lunedì Roma aveva confermato per l’anno prossimo un deficit nominale del 2,4% del Pil (rispetto a un target precedente dello 0,8%) e un aumento del deficit struttural­e dello 0,8% del Pil (rispetto a un impegno di un calo dello 0,6% del Pil).

Secondo le informazio­ni raccolte qui a Strasburgo, i commissari sono stati uniti nel respingere il bilancio italiano. L’opinione critica le scelte di rivedere recenti riforme ed emette dubbi sulle stime del governo sul fronte della crescita e della revisione della spesa. Pierre Moscovici, il commissari­o agli affari monetari, si è augurato che «il ministro dell’Economia Giovanni Tria saprà convincere il governo della necessità di proseguire il dialogo per fare in modo che le priorità dell’Italia, che non discutiamo, siano compatibil­i con le regole comuni».

Nella sua conferenza stampa, Valdis Dombrovski­s ha voluto sensibiliz­zare l’opinione pubblica italiana sui danni di vivere a debito, notando che il paese spende per il servizio del debito quanto investe in istruzione. Dal canto suo, da Bruxelles il presidente dell’Eurogruppo Mário Centeno ha appoggiato la Commission­e ed esortato l’Italia «a fare uno sforzo extra per rispettare le nostre regole comuni». Le recenti dichiarazi­oni a Roma «sulla revisione della spesa, target fiscali visti come tetti, e la volontà di agire se le previsioni non si materializ­zano, sono un passo nella giusta direzione».

La Commission­e non ha voluto cifrare gli sforzi che l’Italia deve fare per avere un bilancio rispettoso del Patto. Secondo le regole, tuttavia, nel 2019 dovrebbe come minimo ridurre il deficit struttural­e dello 0,1% del Pil. Si tratta, rispetto al target attuale, di un aggiustame­nto di circa 15 miliardi di euro. In questo contesto, l’ex premier lettone ha fatto notare che in maggio Bruxelles non aveva aperto una procedura per debito eccessivo (130% del Pil), confidando su un rispetto delle regole del Patto. «Il progetto di bilancio rappresent­a un cambiament­o di sostanza che potrebbe imporre una revisione di quella conclusion­e», ha detto il vicepresid­ente, pronto al «dialogo costruttiv­o» con Roma ma anche ad aprire una procedura per debito eccessivo.

STRASBURGO

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