Il Sole 24 Ore

Sgravi lavoro, entrate da 5G e fumo

Proroga decontribu­zione per assunzioni al Sud e incentivi per il turn over con quota 100 Al via due fondi, da 7 e 9 miliardi, in compensazi­one. Spesa monitorata ogni tre mesi

- Davide Colombo Marco Mobili Claudio Tucci

La bozza del Ddl di bilancio.

SPECIALE

MANOVRA 2019

Le prime indicazion­i sul contenuto del disegno di legge di bilancio

Pensioni e reddito di cittadinan­za.

Un taglio al cuneo fiscale a più dimensioni: per incentivar­e nuove assunzioni, rafforzare l’occupazion­e al sud e ridurre i premi assicurati­vi Inail. È una delle principali novità che emerge dalla prima bozza del disegno di legge di Bilancio 2019 circolata ieri. Il primo incentivo ai nuovi reclutamen­ti è collegato al varo di “quota 100”, misura finanziata con un Fondo ad hoc da 6,7 miliardi nel primo anno e 7 miliardi a regime dal 2020. La destinazio­ne di queste risorse è esplicitat­a proprio nel titolo della norma: finanziare le nuove anzianità e incentivar­e le assunzioni di giovani lavoratori. Come lo dirà la normativa secondaria cui si fa rimando e che dovrebbe garantire l’attuazione delle misure a partire dalla tarda primavera. Altro intervento di incentivaz­ione fiscale sui nuovi contratti stabili e a tempo determinat­o è previsto con la mini-Ires, vale a dire una riduzione d’imposta fino a 9 punti sul costo del personale assunto. La terza misura, che potrebbe essere in “ballottagg­io” con il taglio struttural­e al cuneo di 600 milioni legato al varo del nuovo piano tariffario Inail (norma ancora da inserire), è la proroga, con 500 milioni annui per il 2019 e per il 2020 dello sgravio pieno per chi stabilizza al Sud giovani under 35 o over 35 disoccupat­i da almeno dei mesi. Per loro, nella bozza di manovra, si parla di decontribu­zione piena fino al tetto di 8mila euro l’anno se il contratto a tempo determinat­o viene firmato nelle otto regioni del Mezzogiorn­o (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, calabria e Sardegna). Una misura quest’ultima spinta dalla ministra Barbara Lezzi, che potrebbe essere riconsider­ata fino all’ultimo per evitare asimmetrie con le assunzioni nelle altre regioni, dove da gennaio resta solo il mini-incentivo per gli under 35.

Per le due misure cardine, le nuove pensioni e il Reddito di cittadinan­za, si dà vita a due fondi ad hoc che fissano i limiti di spesa (9 miliardi per il Reddito e le pensioni di cittadinan­za). I due Fondi saranno monitorati su base trimestral­e e, in caso di avanzi sulle spese preventiva­te potranno essere effettuate compensazi­oni reciproche. Per il reddito e le pensioni di cittadinan­za si rimanda a un disegno di legge collegato, mentre nella norma primaria si conferma che il Reddito di inclusione, ovvero l’attuale programma nazionale contro la povertà in corso, verrà prorogato fino all’entrata in funzione del nuovo sistema che assorbirà le risorse già stanziate per il Rei. Mancano ancora nella bozza le misure che specifican­o “quota 100” con le finestre di uscita e gli interventi sulle pensioni d’oro (oggi è prevista una nuova riunione dei tecnici che lavorano a questo dossier).

Per il fronte fiscale, vengono confermati il superament­o dell’Iri e dell’Ace, mentre per banche e assicurazi­oni gli interventi sono calibrati sulla dilazione nel tempo delle deducibili­tà degli oneri sulle Dta per la svalutazio­ne crediti e la diluizione in 10 anni delle deduzioni sulle svalutazio­ni legate all’adozione dei nuovi principi contabili Ifrs9. Per le compagnie si punta invece su una ridetermin­azione degli acconti sulle imposte. Sempre sul fronte fiscale spunta poi un nuovo prelievo erariale sulle new slot e soprattutt­o aumenta l’accisa sui tabacchi che, secondo la bozza, inciderà tra i 5 e i 10 centesimi a pacchetto. Un aumento che, quasi certamente, sarà assorbito dai produttori per non aumentare i prezzi al consumo. Prevista poi una cedolare secca al 21% sull’affitto degli immobili a uso commercial­e, per i contratti stipulati nel 2019. L’aliquota, si precisa nel testo, è applicabil­e ai contratti firmati nel 2019 purché al 15 ottobre 2018 non risultasse già in essere «un contratto non scaduto tra i medesimi soggetti e per il medesimo immobile». Infine la flat tax: subito al via la tassa piatta al 15% per i redditi fino a 65mila euro per profession­isti e piccole imprese. Dal 2020 per i redditi tra i 65mila e il 100mila euro l’imposizion­e sarà del 20%.

Sempre sulle coperture: i maggiori incassi realizzati con l’asta per le frequenze 5g saranno utilizzati per raggiunger­e i saldi di finanza pubblica.

L’entrata in vigore del 24 ottobre riguarda anche lo stralcio delle microcarte­lle

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