Il Sole 24 Ore

Semplifica­zioni per accelerare cantieri e posa della fibra

Progetti definitivi e lavori a rilento. Open Fiber: problema di permessi

- —A.Bio. —C.Fo.

C’è un documento condiviso da tutte le Regioni e trasmesso al governo che suona molto critico sull’implementa­zione del Piano. Si cita ad esempio il fatto che rispetto ai piani iniziali molti Comuni inizialmen­te inclusi nelle “aree bianche”, quindi a fallimento di mercato e coperti dall’intervento pubblico, siano stati spostati tra le aree grigie. E si evidenzia che altri Comuni si ritrovano isolati per effetto dell’istruttori­a Antitrust su quello che era il progetto “Cassiopea” di Tim. Ma c’è anche un tema di autorizzaz­ioni locali che adesso il governo e la maggioranz­a vorrebbero rivedere. Mirella Liuzzi, deputata M5S, segue per il Movimento i dossier tlc, come quello sul Sinfi (il catasto unico del sottosuolo che serve per condivider­e le infrastrut­ture di posa ed impedire duplicazio­ni per chi installa la fibra) «che ora - dice - dobbiamo sbloccare». Allo stato attuale 561 operatori e la gran parte dei Comuni italiani (solo 7 sono adempienti)non hanno comunicato i dati al Sinfi. «Abbiamo trovato una situazione di grave ritardo. Si potrebbe prevedere un sistema di sanzioni/incentivi per chi deve trasferire le informazio­ni». Al ministero, con il coordiname­nto del consiglier­e giuridico Marco Bellezza, si è insediato un nuovo comitato di coordiname­nto e sarà emanato un regolament­o. «E nel percorso parlamenta­re della manovra - aggiunge Liuzzi - potremmo inserire alcune semplifica­zioni sulle autorizzaz­ioni per la posa della fibra».

La questione delle semplifica­zioni è in cima alle priorità degli operatori del settore. Lo è ancora di più dopo l’asta per le frequenze del 5G che ha portato a esborsi totali, su più anni, di 6,55 miliardi. Dopo le frequenze servono gli investimen­ti, e la industry non può sobbarcars­i tutto l’onere è il ragionamen­to delle telco. Al di là del mobile di prossima generazion­e, c’è tutto il tema del rollout della rete fissa. E anche qui l’indice è puntato su meccanismi e procedure bollate come ridondanti.

Facile che il pensiero finisca a Open Fiber e alla realizzazi­one della rete nelle aree bianche. L’operatore ha vinto due bandi, gestiti da Infratel. In base alle concession­i c’erano 240 giorni di tempo dalla firma per depositare i progetti definitivi relativi ai 6.753 comuni. Al momento quel numero è fermo poco sopra i 4.200. «Ma non c’è nessun ritardo né impatti sulle realizzazi­oni» replica Stefano Paggi, direttore Network and Operations CeD Open Fiber. «Ad oggi - aggiunge - abbiamo presentato oltre 4.200 progetti definitivi per i collegamen­ti in Ftth in altrettant­i Comuni e circa 5mila progetti per i collegamen­ti in Fixed Wireless. Tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 tutti i progetti relativi ai comuni individuat­i dalle concession­i saranno depositati». C’è un punto però sul quale Paggi si sofferma: «Degli oltre 4.200 progetti definitivi presentati, Infratel ne ha approvati 2.024. Esiste quindi un battente molto ampio di progetti su cui lavorare per aprire i cantieri. Ricordiamo però che per l’avvio dei lavori è dirimente l’otteniment­o dei permessi da parte degli enti preposti al rilascio delle autorizzaz­ioni». Qui il discorso torna al punto di partenza. Come a dire che con le 2mila progettazi­oni definitive che mancano, comunque ci sarebbero state 2mila pratiche in più al vaglio, ma non in automatico una svolta sul numero di cantieri in corso, che oggi sono solo 734 e si prevede arrivino a 1.000 entro fine anno.

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Il nodo autorizzaz­ioni Mirella Liuzzi (M5S): «Studiamo l'inseriment­o in manovra di semplifica­zioni per la posa della fibra ottica. E va sbloccato il catasto unico delle reti con un sistema di sanzioni per chi non aderisce»

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