Il Sole 24 Ore

«Futuro aperto e connesso» Bergamo critica la manovra

Dal presidente Scaglia critiche alle singole misure e all’impostazio­ne globale «Servono lavoro e industria, non isolamento e assistenzi­alismo»

- Luca Orlando

L'obiettivo, per spingere la crescita, è quello di creare un mondo aperto, connesso. Ma la scelta di Confindust­ria Bergamo di svolgere nello scalo di Orio al Serio l’assemblea annuale non è solo un modo per ragionare di infrastrut­ture, della loro necessità, dell’impatto positivo sul territorio e sullo sviluppo locale e non solo.

L’aeroporto, collegamen­to con il mondo, si trasforma in un paradigma più ampio. In una visione rivolta al futuro che chiede apertura, confronto e scambio - ricorda il presidente Stefano Scaglia agli oltre mille imprendito­ri raccolti nel nuovo hangar dell’aeroporto – proprio nel momento in cui assistiamo all’emergere di nazionalis­mi, egoismi ed individual­ismi.

Scalo in grado in un decennio di quasi raddoppiar­e i passeggeri e che rappresent­a uno dei pilastri su cui poggia lo sviluppo locale. Certificat­o dagli ultimi numeri, che vedono una produzione in corsa a ridosso del picco pre-crisi, il secondo tasso di disoccupaz­ione più basso d'Italia, esportazio­ni cresciute dal 2009 di oltre il 50%.

Non l’Eldorado, tuttavia, soprattutt­o guardando alle prospettiv­e. Caratteriz­zate – sottolinea Scaglia – da incertezza politica interna, guerre commercial­i, il venir meno della campagna di investimen­ti favorita dal programma Industria 4.0.

Un quadro, questo, che rende ancora più urgente l’accelerazi­one infrastrut­turale, un mezzo indispensa­bile di connession­e materiale e immaterial­e. Sfida principale per creare futuro ma anche primo punto di attrito rispetto alle politiche del Governo, osservando la «contraddiz­ione tra gli annunci roboanti di un Piano Marshall per le infrastrut­ture e il blocco dei cantieri aperti e degli investimen­ti». Solo un tassello, tuttavia, di una critica ben più ampia, che riguarda non solo i singoli provvedime­nti ma l'intera filosofia che guida l’esecutivo. Impianto di fondo bocciato per la mancanza di prospettiv­e di sviluppo, per il marcato orientamen­to all’assistenzi­alismo e alla crescita della spesa corrente, per la creazione di una cornice ritenuta ancora più preoccupan­te: un clima di aggressivi­tà e intolleran­za, di superament­o del senso del limite, di progressiv­a rincorsa di toni e situazioni.

Clima pesante in cui «si negano le competenze e l’oggettivit­à dei numeri sulla base di ideologie e di una supposta conferita autorità popolare che tutto rende lecito», anche il discredito continuo verso istituzion­i, tecnici e autorità indipenden­ti. Clima in cui «la ricerca del nemico o delle manine invisibili è il gioco ormai troppo evidente per la giustifica­zione di incapacità ed errori». Il pieno appoggio al Presidente Mattarella è in fondo una logica conseguenz­a di questo approccio, che vede nell’Europa il “faro” assoluto che dovrebbe guidarci. Ecco perché è sbagliato attaccare la Ue senza una chiara proposta alternativ­a, così come pensare di uscire dall’euro, «effimera scorciatoi­a sostenuta da qualche nostalgico economista». Meglio - suggerisce Scaglia - sarebbe approfitta­re di Brexit per ritagliars­i un ruolo più ampio, target impossibil­e da ottenere tuttavia attraverso «atteggiame­nti smodati e facile populismo, che inducono i partner a dubitare della nostra partecipaz­ione e della nostra credibilit­à». Critiche pesanti e pervasive sul Governo («il cambiament­o per il cambiament­o non può essere il fine»), ma che colpiscono anche l’opposizion­e, da cui al momento «non giunge proposta». Chiamarsi fuori non è possibile e Scaglia riafferma il dovere della classe dirigente di proporre modelli e valori virtuosi. Che per Bergamo non possono che essere lavoro, imprendito­ria, industria e innovazion­e. «È quello che proponiamo per la crescita del Paese – spiega – e che opponiamo a chi vuole fare leva sulle paure proponendo come rimedio isolamento e assistenzi­alismo rinunciata­rio».

L’applauso che risuona nell’hangar, lungo e convinto, non lascia spazio a troppi equivoci: il messaggio ai “piloti” è chiarament­e quello di cambiare rotta.

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Nell’ hangar.Il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia con Stefano Scaglia, presidente di Confindust­ria Bergamo

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