Philip Morris porta a Tokyo l’hi-tech made in Bologna
La fabbrica di Crespellano produce 36 miliardi di pezzi l’anno: il 90% per l’estero
Una triangolazione tra Bologna (per il manifatturiero), Neuchatel (per la ricerca interdisciplinare) e Tokyo (per le risposte e le attese dei consumatori) accelera le sollecitazioni ai fumatori di tutto il mondo perché passino al tabacco riscaldato, che elimina oltre il 90% delle sostanze nocive della sigaretta tradizionale. Con una ulteriore spinta alla cannibalizzazione del suo fatturato tradizionale, Philip Morris International (PMI) ha lanciato ieri a Tokyo la terza generazione di IQOS - con due nuovi prodotti più “user-friendly” che arriveranno in Italia a metà novembre - a conferma della sua leadership globale nel settore dei prodotti alternativi alle sigarette.
Il primo lancio in assoluto era stato a fine 2014 a Milano e Nagoya, ma questa volta il Ceo Andre' Calantzopoulos ha scelto Tokyo, in quanto sul mercato giapponese si è dimostrato il più recettivo a IQOs, che lì ha raggiunto una quota del 15,5% del mercato. Se l’originaria crescita esponenziale si è livellata a causa della concorrenza dei prodotti similari di Bat e Japan Tobacco, PMI ha deciso di abbassare il prezzo di una nuova linea di “Heets”, gli stick di tabacco che vengono riscaldati.
La grande maggioranza di questi stick sono realizzati nello stabilimento di Crespellano (Bologna), che l’anno scorso ne ha prodotti 36 miliardi, per oltre il 90% destinati a una quarantina di mercati esteri: frutto in un investimento da oltre un miliardo di euro, l’impianto dà lavoro a oltre 1.600 persone e ha contribuito alla performance dell’export italiano verso il Giappone, che quest'anno ha superato quello della Francia. «Siamo al centro di una combinazione virtuosa che vede Bologna come fulcro di avanzati processi tecnologico-manifatturieri che non esistevano fino a pochissimi anni fa e sono stati sviluppati in collaborazione con quella vera e propria Silicon Valley della robotica industriale e dei sistemi logistici integrati che corre lungo la via Emilia - afferma Eugenio Sidoli, presidente e a.d. di PMI per l'Italia -L'invenzione di un nuovo prodotto globale ha potuto contare su una intera filiera di competenze, creando un modello virtuoso di Industria 4.0, che ora fa da riferimento per l’avvio di nuove fabbriche nel mondo». Sidoli cita anche la flessibilità dimostrata dalla supply chain (con aziende come Gima TT del gruppo Ima e Comas , rilevata di recente da Coesia): «In alcuni casi, sorpresi dall'impennata della domanda, abbiamo chiesto e ottenuto dai fornitori di più che dimezzare i tempi di consegna». A Crespellano, aggiunge, «si fa molta formazione per il personale: il processo manifatturiero è a meta' tra meccanica e farmaceutica, con miglioramenti costanti di produttività legati a una sofisticata integrazione dati in tempo reale». Se l’Fda statunitense approverà IQOS, i volumi produttivi avranno un ulteriore balzo. Obiettivo di PMI è passare da 6 a 40 milionidi clienti ex fumatori entro il 2025.
Produzione 2017