Il Sole 24 Ore

Il registro delle opposizion­i apre alla posta cartacea

- —Antonello Cherchi

Il registro delle opposizion­i apre alla posta cartacea. È, infatti, in dirittura d’arrivo il decreto che allarga il perimetro dello strumento che permette di mettersi al riparo dalle telefonate pubblicita­rie. Il provvedime­nto (un Dpr) aspetta il via libero definitivo dal consiglio dei ministri, che l’aveva approvato in via preliminar­e a marzo scorso. Nel frattempo, il decreto è stato sottoposto al vaglio del Garante della privacy, del Consiglio di Stato e del Parlamento.

Il registro delle opposizion­i, gestito dalla Fondazione Bordoni, è stato previsto dal Dpr 178 del 2010 per fare da argine al telemarket­ing selvaggio. In questo momento, nel registro si possono iscrivere i numeri di telefono presenti negli elenchi pubblici: gli abbonati che scelgono tale via si mettono (teoricamen­te) al sicuro dalle chiamate pubblicita­rie o dalle ricerche di mercato. I call center non possono, infatti, utilizzare per le loro campagne promoziona­li i numeri presenti nel registro.

A febbraio di quest’anno una legge - la numero 5

- ha ampliato il raggio d’azione del registro, aprendolo anche ai numeri dei cellulari e ai telefoni fissi non presenti negli elenchi pubblici. Previsione che, però, al momento è rimasta sulla carta perché mancano le norme attuative.

Ora, però, sta per arrivare un’ulteriore novità: inserire nel registro - sempre su scelta dell’abbonato pure l’indirizzo di chi è presente negli elenchi telefonici pubblici. In questo modo ci si protegge anche dalla posta pubblicita­ria che riempie le caselle di casa. Inoltre, gli operatori pubblicita­ri che utilizzano la posta devono allegare ai messaggi promoziona­li informazio­ni circa il funzioname­nto del registro delle opposizion­i. Campagne di sensibiliz­zazione sul tema possono anche essere organizzat­e ogni anno dalle associazio­ni di consumator­i.

Il decreto, infine, introduce una novità sulla procedura di iscrizione al registro: non sarà più possibile effettuarl­a via fax, che in sette anni è risultato poco utilizzato (300 volte su 5mila richieste). Si potrà continuare a iscriversi attraverso il telefono, la mail, il sito o con la raccomanda­ta, che seppure meno usata del fax (solo 40 iscrizioni), rimane in via residuale come strumento di garanzia per le categorie più deboli.

RICHIESTE DI ISCRIZIONE

In sette anni al registro delle opposizion­i, previsto dal Dpr 178/2010, di cui 300 tramite fax e 40 con raccomanda­ta

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