Toninelli scongela il passante di Bologna
Il ministro chiede tempo per un approfondimento Bonaccini: non azzerare l’iter
Nessuno si aspettava una fumata bianca da Roma sul Passante di Bologna, ma l’apertura arrivata ieri dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, durante il primo vis-a-vis istituzionale con il governatore Stefano Bonaccini, e la richiesta di «un po’ di tempo» per approfondire la questione della soluzione per sbloccare il crocevia padano è già un primo passo. Parla di «un clima di reciproco ascolto» con l’auspicio sia «il preludio per affrontare e risolvere in modo ragionevole un problema che non è solo dell’Emilia-Romagna ma dell’intero Paese», il presidente della regione Bonaccini. Riferendo che per quanto riguarda le altre due infrastrutture chiave del territorio, Cispadana e bretella Campogalliano-Sassuolo, non ci sono niet da parte del Governo.
Il Mit «non ha avallato nulla né su Passante di Bologna ne’ su Campogalliano-Sassuolo», scrive in un tweet il sottosegretario grillino alle Infrastrutture Michele Dell’Orco, presente all’incontro assieme all’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini. Sul Passante «aspettiamo ancora dati da Autostrade, dall’altra (sulla bretella, ndr) tutto dipende dall’iter burocratico. Useremo al meglio i soldi pubblici», precisa il deputato M5S, modenese da sempre contrario all’autostrada che dovrebbe tagliare la sua terra per collegare A22 e Pedemontana. Un’opera da mezzo miliardo di euro che il distretto ceramico di Sassuolo aspetta da 40 anni e che ha già superato tutti gli iter autorizzativi (il via libera della Corte dei Conti è di luglio scorso): il Governo sta solo aspettando «di ricevere dal concessionario il progetto esecutivo e il definitivo dell’annessa tangenziale di Rubiera», precisa il comunicato di viale Aldo Moro. Nessun veto romano può bloccare la Cispadana, in quanto autostrada di competenza regionale, ma servirebbe un aiuto economico perché i costi sono lievitati di 200 milioni di euro, rispetto ai 1.300 iniziali, a causa degli iter biblici (solo per la Via ci sono voluti cinque anni) relativi ai 67 km di arteria veloce tra i caselli di Reggiolo Rolo sull’A22 e di Ferrara sud sull’A13.
Sul Passante di Bologna di certo c’è oggi solo l’impegno formale di Toninelli e Bonaccini di «rivedersi in tempi brevi per affrontare il tema in contraddittorio, alla luce della documentazione che il Ministero acquisirà e degli studi già condotti dalla Regione». Sul tavolo anche l’ipotesi “banalizzazione” che più piace ai giallo-verdi (l’unione di tangenziale e autostrada con cinque corsie per senso di marcia) rispetto alle opzioni Nord, Sud e “di mezzo” (allargamento in sede di A14 e tangenziale). «La cosa più importante su cui abbiamo convenuto – conclude Bonaccini – è l’urgenza di un intervento sul nodo di Bologna e la necessità di non azzerare l’iter amministrativo fin qui compiuto».