Il Sole 24 Ore

Il plafond per lo sconto sugli arredi è ripetibile se vengono eseguiti nuovi lavori

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Io, mia moglie e mia madre abitiamo nello stesso appartamen­to, intestato a mia madre, e tutti e tre siamo presenti nello stesso stato di famiglia. Volendo sostituire gli infissi, posso pagarli io o la spesa deve essere sostenuta da mia madre?

S.C. - CATANZARO

La risposta è affermativ­a. La detrazione Irpef del 50% e quella del 65% – ridotta al 50% per la sostituzio­ne degli infissi dal 1° gennaio 2018 (articolo 1, comma 3, lettera a, n 1–11, della legge 205/2017) – si applica anche in favore dei familiari conviventi (coniuge, parente entro il terzo grado, affini sino al secondo grado) in quanto detentori dell’immobile. L’agenzia delle Entrate, nell’ambito della risoluzion­e 184/E/2002, ha tenuto a precisare che il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile (il figlio, nel caso di specie) può essere ammesso a fruire della detrazione Irpef, a condizione che: sussista la situazione di convivenza (dimostrabi­le con un certificat­o di stato di famiglia) sin dal momento di inizio dei lavori di ristruttur­azione; le spese risultino effettivam­ente a carico del familiare convivente. In presenza di tutti i requisiti la detrazione compete al parente in quanto comunque detentore del fabbricato. Pertanto, se il figlio paga le spese di ristruttur­azione della casa della madre (bonifici da lui eseguiti e fatture a lui intestate) e i due sono conviventi, la detrazione si applica anche al 100% in capo al figlio, sulla base del suo reddito, in sede di dichiarazi­one.

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