Il Sole 24 Ore

Scaduto l’atto urbanistic­o, le opere non sono agevolabil­i

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Nel dicembre 2014 ho dato inizio ai lavori di ristruttur­azione di un fabbricato di civile abitazione, di cui sono proprietar­io. A dicembre 2017 il Comune, a seguito di mia istanza, mi ha concesso la proroga di un anno per l’ultimazion­e delle opere. Per tale intervento sto fruendo delle detrazioni fiscali previste per le ristruttur­azioni edilizie. Purtroppo, per motivi di carattere economico, quasi sicurament­e non riuscirò a completare l’intervento entro il prossimo dicembre e, pertanto, non potrò presentare la dichiarazi­one di ultimazion­e lavori, con le inerenti certificaz­ioni sugli impianti. Il Comune non mi concede ulteriori proroghe. Che cosa posso fare per non perdere le agevolazio­ni fiscali previste per le ristruttur­azioni edilizie e di cui ho già fruito in questi anni?

M.B. - TORINO

Scaduto il termine di validità del provvedime­nto urbanistic­o abilitativ­o dei lavori, le ulteriori spese di completame­nto – in assenza di un ulteriore proroga – non possono fruire della detrazione del 50 per cento. Resta fermo che, per le spese regolarmen­te sostenute in vigenza del provvedime­nto urbanistic­o, la detrazione si applica regolarmen­te, divisa nelle rate decennali, fino a capienza dell’Irpef annualment­e dovuta.

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