Il Sole 24 Ore

Casa demolita, ok agli sconti se la ricostruzi­one è fedele

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Ho iniziato i lavori di ristruttur­azione di un edificio (villetta a due piani e una soffitta) che prevedono la demolizion­e e la ricostruzi­one dell’edificio, su sedime esistente e senza variazione di volume. All’ultimo piano della villetta c’era una soffitta riscaldata ma non abitabile che nel progetto sarà collegata all’unità sottostant­e (diventerà un soppalco). Posso far rientrare nel 65% la spesa sostenuta per il tetto?

C.E. - BOLZANO

La risposta è affermativ­a, a condizione che la ricostruzi­one sia fedele e senza aumento di volumetria. Se l’intervento consiste nella demolizion­e del vecchio fabbricato e nella successiva ricostruzi­one, senza aumento di volumetria (fedele ricostruzi­one eventualme­nte solo con cambiament­o della sagoma), la detrazione è applicabil­e per tutte le spese nei limiti di 96mila euro per ciascuna delle unità. In sede di ricostruzi­one, è ammesso il cumulo tra le detrazioni per spese di ristruttur­azione e per quelle di risparmio energetico, pari al 65% di 60mila euro per il rifaciment­o del tetto, a condizione che si tengano distinte le spese tra le due detrazioni (bonifici di pagamento e fatturazio­ne delle spese separate) in modo da consentire di verificare l’imputazion­e delle due detrazioni a una o all’altra in sede di eventuale verifica. Il Dm 19 febbraio 2007 e successive modifiche prevede espressame­nte che la detrazione del 55%/65% per gli interventi di riqualific­azione energetica degli edifici esistenti non sia cumulabile con le agevolazio­ni previste da altre disposizio­ni di legge nazionale per i medesimi interventi (ad esempio: detrazione Irpef del 36%–50%). La circolare 36/ E/2007 ha chiarito, tuttavia, che, stante la possibile

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