Il Sole 24 Ore

Libia, l’Italia media per unificare gli enti economici

Incontri dei leader libici con Conte, Moavero e Salvini in vista del vertice

- Gerardo Pelosi

È sullo sviluppo dell’intera Libia, la distribuzi­one delle entrate petrolifer­e tra Tripolitan­ia e Cirenaica e la partnershi­p economica con la sponda Nord del Mediterran­eo che si sta concentran­do lo schema di dialogo della conferenza di pace sulla Libia prevista a Palermo il 12 e 13 novembre. Ne hanno discusso anche ieri a Roma con le autorità di Governo e istituzion­ali italiane il vicepremie­r libico e massimo esponente dell’ala misuratina, Ahmed Maitig, il presidente del Tribunale di Tobruk, Aghila Saleh e il presidente dell’Alto Consiglio di Stato libico, Khaled al Meshri. In momenti diversi i tre hanno avuto incontri con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con il ministro degli Esteri, Enzo Moavero e quello dell’Interno, Matteo Salvini.

La presidenza del Consiglio ha confermato l’intenzione di svolgere un ruolo di “facilitato­re” per mettere allo stesso tavolo tutte le parti in causa a cominciare dal presidente del Consiglio presidenzi­ale di Tripoli, Fayez al Serraj e l’uomo forte della Cirenaica, il generale Khalifa Haftar. Al tema della ripresa economica sarà dedicato uno dei principali focus della conferenza di Palermo anche alla luce dell’incremento della produzione di greggio e dell’aumento dei prezzi. Più nel dettaglio si cercherà di avviare un confronto per unificare le due diverse branche di Tripoli e di Bengasi sia della Banca centrale libica che della Noc, l’ente petrolifer­o di Stato. Un dialogo che si giocherà tutto sulle nuove nomine nelle due istituzion­i. Lo stesso ministro dell’Interno Salvini ha confermato che sarà l’economia a Palermo la chiave di volta per superare le incomprens­ioni politiche tra Tripolitan­ia e Cirenaica. «Abbiamo parlato di sviluppo economico, antiterror­ismo, contrasto all’immigrazio­ne clandestin­a e cooperazio­ne tra i due Paesi» ha detto Salvini al termine dell’incontro tenutosi in italiano, lingua che Maitig conosce alla perfezione. Anche con il ministro degli Esteri Moavero sono stati affrontati i temi al centro della conferenza di Palermo. «Noi contiamo – ha spiegato Moavero - di avere presenti i principali attori dello scenario libico per far sì che possano discutere sui diversi temi che oggi li dividono per trovare dei denominato­ri comuni e arrivare al termine di un percorso costituzio­nale-legislativ­o a tenere delle libere elezioni».

Un forte contributo alla conferenza di Palermo arriverà l’8 novembre quando verrà presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la nuova road map per la Libia messa a punto da Stephanie Williams, vice dell’inviato di Antonio Guterres per la Libia, Ghassan Salamè. Tre dovrebbero essere gli elementi chiave del piano: lo stanziamen­to di fondi per rilanciare la ripresa economica; un progetto ad hoc per la sicurezza di Tripoli con una forza che dovrebbe sostituire le milizie e che risponderà ad un consiglio direttivo costituito dai principali ministri del Governo di accordo nazionale e la convocazio­ne di una conferenza nazionale di ampia rappresent­atività con il coinvolgim­ento di tutte le realtà politiche della Libia, comprese anche le tribù del Sud. Sembra sia stato proprio questo piano (soprattutt­o la la sostituzio­ne delle milizie con una forza regolare) a convincere Haftar ad essere presente a Palermo.

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