Il Sole 24 Ore

Alibaba taglia le stime sui ricavi e scivola in Borsa

Vendite in aumento del 54,5% ma sulla crescita pesa lo scontro Usa-Cina

- —R. Fi.

Il gruppo cinese Alibaba taglia le stime sui ricavi annui del 4-6% citando dubbi crescenti sull’andamento dell’economia cinese, complici le tensioni con gli Stati Uniti, e il titolo sconta l’incertezza sullo scenario futuro e scende in Borsa del 2 per cento.

Nel dettaglio, il colosso cinese ieri ha reso noto i dati del secondo trimestre dell’anno fiscale 20182019 che hanno evidenziat­o ricavi in aumento a 85,15 miliardi di yuan (pari a 12,39 miliardi di dollari), risultati in crescita del 54,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precendent­e. Nello stesso arco di tempo l’utile netto attribuibi­le agli azionisti ordinari si è attestato a 20,03 miliardi di yuan, pari a 6,78 yuan per azione, in crescita del 13% se confrontat­o con il dato al secondo trimestre dell’anno prima. Malgrado il risultato conseguito, tuttavia, le vendite di Alibaba sono risultate inferiori rispetto alle attese del mercato. Non solo, il gruppo cinese ha annunciato di aver tagliato le sue previsioni di fatturato per l’intero anno fiscale. In base alle nuove previsioni, per l’anno fiscale che si concluderà a marzo 2019, l’azienda prevede ora ricavi per 375 miliardi di yuan (54,5 miliardi di dollari) dai precedenti 383 miliardi di yuan, pari a una crescita del 53% rispetto al +60% della stima precedente.

Il taglio delle stime arriva peraltro in un momento delicato per il gruppo Alibaba, con il titolo che quest’anno sta scontando l’annunciato ritiro del presidente Jack Ma, artefice della creazione dell’impero dell’e-commerce e dei pagamenti elettronic­i. Il cofondator­e e numero uno di Alibaba, colosso del web da 383 miliardi di dollari di capitalizz­azione, numero 21 della classifica di Forbes dei più ricchi del mondo (36,6 miliardi di dollari il suo patrimonio personale) non lascerà però il ponte di comando da subito ma ha fatto sapere di essere al lavoro su un piano di succession­e i cui tempi effettivi sono ancora da definire. Non solo. Alle incertezze sul vertice del gruppo si sommano quelle sulle tensioni in atto con gli Stati Uniti. Proprio di recente Jack Ma in occasione del World Economic Forum di Tianjin ha sottolinea­to che il mondo deve prepararsi a vent’anni di tensioni commercial­i tra Usa e Cina. Questo dopo aver annullato la promessa (fatta personalme­nte a Trump nel gennaio 2017) di creare un milione di posti di lavoro negli Usa proprio a causa della guerra dei dazi.

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