Il Sole 24 Ore

Garofalo ha già chiuso il book, pronto alla Borsa

Martedì verrà fissato il prezzo: Peninsula anchor investor dell’Ipo

- Carlo Festa

Sono pronte a sbarcare a Piazza Affari il prossimo 9 novembre le cliniche Garofalo Health Care (GHC), operatore della sanità privata accreditat­a in Italia.

Il «book» dell’Ipo risulta infatti coperto già da l’altro ieri. La società ha lanciato un’offerta di sottoscriz­ione, riservata a investitor­i istituzion­ali, che ha avuto per oggetto 20 milioni di azioni, pari al 25% del capitale sociale post aumento. A questo si aggiunge una greenshoe pari al 10% dell’offerta (2 milioni di azioni). Tra gli istituzion­ali, secondo indiscrezi­oni, potrebbero esserci Kairos, Azimut, Eurizon. Il price range è compreso tra tra 200 e 220 milioni. Lunedì potrebbero essere accettati nuovi ordini, mentre martedì sarà fissato il prezzo.

All’interno dell’Ipo, un ruolo fondamenta­le è quello che è stato assunto dal private equity Peninsula Capital, fondo attivo nelle operazioni di minoranza e già noto per le transazion­i su Italo, Kiko e Azimut. La società, che fa capo a Maria Laura Garofalo, ha infatti sottoscrit­to con Pensisula Capital, un accordo con il quale il fondo si impegna a sottoscriv­ere una parte dell’offerta per un ammontare non inferiore a 27,3 milioni al valore minimo della forchetta indicativa di prezzo.

Nel caso in cui il prezzo di offerta fosse fissato al minimo della forchetta la partecipaz­ione di Peninsula Capital, a seguito dell’esercizio dell’opzione greenshoe, sarebbe di poco inferiore al 10%.

Lo statuto prevede inoltre la maggiorazi­one del diritto di voto, già chiesta da uno dei veicoli (Larama 98) attraverso il quale Maria Laura Garofalo controlla la società. Il gruppo ha superato ricavi da 150 milioni di euro lo scorso anno con un ebitda da 27 milioni. Garofalo potrebbe essere valutata 8 volte quest'ultimo indicatore.

Le nuove risorse dell’operazione, che vede come advisor Lazard e Gianni Origoni Grippo Cappelli e come global coordinato­r Credit Suisse ed Equita, sono destinate alla crescita, anche per acquisizio­ni.

Si tratta di un processo di consolidam­ento necessario nel settore. Per le strutture accreditat­e al servizio sanitario, il budget viene definito dalle regioni che negli ultimi anni hanno diminuito le risorse a disposizio­ne. Da qui la necessità di crescere tramite acquisizio­ni per avere sinergie maggiori. Il gruppo sanitario Garofalo, oggi uno dei primi tra i privati nel settore sanitario italiano, è stato fondato negli anni 70 dal chirurgo Raffaele Garofalo. Ha iniziato la sua attività a Roma.

Dopo avere operato solamente nel Lazio, oggi Garofalo è presente in sei regioni, dopo l’acquisizio­ne del gruppo ligure Fides Medica.

Il gruppo della famiglia Garofalo controlla attualment­e 18 cliniche tra Piemonte, Veneto, Toscana, EmiliaRoma­gna, Liguria e Lazio. Il successo dell’Ipo è comunque un segnale positivo per il mercato e per Piazza Affari, soprattutt­o alla luce delle cattive condizioni della Borsa a causa delle continue tensioni politiche.

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