Garofalo ha già chiuso il book, pronto alla Borsa
Martedì verrà fissato il prezzo: Peninsula anchor investor dell’Ipo
Sono pronte a sbarcare a Piazza Affari il prossimo 9 novembre le cliniche Garofalo Health Care (GHC), operatore della sanità privata accreditata in Italia.
Il «book» dell’Ipo risulta infatti coperto già da l’altro ieri. La società ha lanciato un’offerta di sottoscrizione, riservata a investitori istituzionali, che ha avuto per oggetto 20 milioni di azioni, pari al 25% del capitale sociale post aumento. A questo si aggiunge una greenshoe pari al 10% dell’offerta (2 milioni di azioni). Tra gli istituzionali, secondo indiscrezioni, potrebbero esserci Kairos, Azimut, Eurizon. Il price range è compreso tra tra 200 e 220 milioni. Lunedì potrebbero essere accettati nuovi ordini, mentre martedì sarà fissato il prezzo.
All’interno dell’Ipo, un ruolo fondamentale è quello che è stato assunto dal private equity Peninsula Capital, fondo attivo nelle operazioni di minoranza e già noto per le transazioni su Italo, Kiko e Azimut. La società, che fa capo a Maria Laura Garofalo, ha infatti sottoscritto con Pensisula Capital, un accordo con il quale il fondo si impegna a sottoscrivere una parte dell’offerta per un ammontare non inferiore a 27,3 milioni al valore minimo della forchetta indicativa di prezzo.
Nel caso in cui il prezzo di offerta fosse fissato al minimo della forchetta la partecipazione di Peninsula Capital, a seguito dell’esercizio dell’opzione greenshoe, sarebbe di poco inferiore al 10%.
Lo statuto prevede inoltre la maggiorazione del diritto di voto, già chiesta da uno dei veicoli (Larama 98) attraverso il quale Maria Laura Garofalo controlla la società. Il gruppo ha superato ricavi da 150 milioni di euro lo scorso anno con un ebitda da 27 milioni. Garofalo potrebbe essere valutata 8 volte quest'ultimo indicatore.
Le nuove risorse dell’operazione, che vede come advisor Lazard e Gianni Origoni Grippo Cappelli e come global coordinator Credit Suisse ed Equita, sono destinate alla crescita, anche per acquisizioni.
Si tratta di un processo di consolidamento necessario nel settore. Per le strutture accreditate al servizio sanitario, il budget viene definito dalle regioni che negli ultimi anni hanno diminuito le risorse a disposizione. Da qui la necessità di crescere tramite acquisizioni per avere sinergie maggiori. Il gruppo sanitario Garofalo, oggi uno dei primi tra i privati nel settore sanitario italiano, è stato fondato negli anni 70 dal chirurgo Raffaele Garofalo. Ha iniziato la sua attività a Roma.
Dopo avere operato solamente nel Lazio, oggi Garofalo è presente in sei regioni, dopo l’acquisizione del gruppo ligure Fides Medica.
Il gruppo della famiglia Garofalo controlla attualmente 18 cliniche tra Piemonte, Veneto, Toscana, EmiliaRomagna, Liguria e Lazio. Il successo dell’Ipo è comunque un segnale positivo per il mercato e per Piazza Affari, soprattutto alla luce delle cattive condizioni della Borsa a causa delle continue tensioni politiche.