Progetto didattico
Il motto è: far musica, che fa bene, facendo del bene. In tutte queste ripetizioni è celata l’essenza delle “Prove aperte” della Filarmonica della Scala, giunte felicemente al decimo anno di attività, con lo scopo di unire l’impegno per la cultura alla solidarietà. Sostenuto dal main partner UniCredit e UniCredit Foundation e da nuove collaborazioni, e in toto condiviso dai musicisti dell’orchestra e dagli artisti via via ospitati sul palcoscenico del teatro milanese, questo pacchetto di cinque appuntamenti racconta in maniera diretta – a porte aperte - il momento finale della preparazione di un concerto. E nel contempo distribuisce gli introiti di queste manifestazioni a progetti che operino nel sociale, a Milano.
In dieci anni il modello costruito si presenta perfetto, scandito in tre blocchi. Al centro c’è la musica, con l’esecuzione dal vivo, ancora in forma di appassionante laboratorio di ricerca, affiancata da interviste con gli esecutori, spiegazioni introduttive e poi in itinere, distribuite nel corso della prova; mentre ai lati, di qui stanno gli ascoltatori appassionati, che possono accedere a questi concerti a prezzi contenuti, anche con formule a pacchetto, in snelli abbonamenti; mentre di là abitano tutte quelle realtà del territorio cittadino, che abbisognano di aiuti lavorare meglio, accrescere progetti e aiutare soggetti in difficoltà.
Batte ancora, il “coeur in man” dei milanesi e le “Prove aperte” gli danno voce e sostegno. Concreto, perché i numeri parlano chiaro: dalla prima annata, del 2010, ad oggi si sono svolte 47 serate, che hanno raggiunto 78.124 spettatori, raccogliendo un milione e centomila euro. E trentasette sono state le associazioni sostenute, ogni anno scelte secondo un preciso tema, toccando tra gli altri gli anziani, la nuova povertà, la disabilità. Quello di quest’anno saranno i bambini, sostenuti da “Fondazione Arché”, “Casa della carità”, “L’abilità” e “Aliante”. A loro andranno rispettivamente gli incassi delle quattro serate [sono tre domeniche e un sabato], sempre alle 19.30, e scandite nelle seguenti date: 10 marzo (Gardner-Levit), 14 aprile (Chung-Khachatryan), 28 aprile (Chailly-Tjeknavorian) e 12 ottobre (Gardiner-Faust).
La data inaugurale della trentasettesima stagione della Filarmonica, lunedì 12 novembre, sarà invece come sempre preceduta domenica sera, dalla anteprima delle “Prove aperte”: una serata gratuita, destinata alle persone seguite dai servizi sociali del Comune di Milano e agli utenti del settore politiche giovanili. Per loro il bell’impaginato proposto da Riccardo Chailly, con Maxim Vengerov al violino, nel Primo di Šostakovič, e il Concerto per orchestra di Bartók, due capisaldi del grande repertorio strumentale del Novecento.
Si intitola “Sound, Music!” il progetto didattico che la Filarmonica
della Scala, in collaborazione con UniCredit,
promuove da alcuni anni destinandolo ai bambini delle scuole primarie milanesi: l’iniziativa, completamente gratuita, raccoglie
mille piccoli ascoltatori, via via
coinvolti su un brano scelto, nel repertorio, come ad esempio le Sinfonie
d’opera di Rossini, piuttosto che
la Sagra della primavera di Stravinskij. Per
il prossimo maggio, come sempre, sono prevista le diverse esecuzioni in pubblico, alle quali gli
scolari partecipano attivamente, in forma teatrale, grazie alla presenza di Francesco Micheli che li guida con mano esperta di regista. Focus
scelto per l’edizione 2019 è il Sogno di una notte di mezza
estate di Mendelssohn
(nel dipinto).
E l’esclamativo di “Sound, Music!”
è d’obbligo