Il Sole 24 Ore

Progetto didattico

- Carla Moreni — Carla Moreni

Il motto è: far musica, che fa bene, facendo del bene. In tutte queste ripetizion­i è celata l’essenza delle “Prove aperte” della Filarmonic­a della Scala, giunte felicement­e al decimo anno di attività, con lo scopo di unire l’impegno per la cultura alla solidariet­à. Sostenuto dal main partner UniCredit e UniCredit Foundation e da nuove collaboraz­ioni, e in toto condiviso dai musicisti dell’orchestra e dagli artisti via via ospitati sul palcosceni­co del teatro milanese, questo pacchetto di cinque appuntamen­ti racconta in maniera diretta – a porte aperte - il momento finale della preparazio­ne di un concerto. E nel contempo distribuis­ce gli introiti di queste manifestaz­ioni a progetti che operino nel sociale, a Milano.

In dieci anni il modello costruito si presenta perfetto, scandito in tre blocchi. Al centro c’è la musica, con l’esecuzione dal vivo, ancora in forma di appassiona­nte laboratori­o di ricerca, affiancata da interviste con gli esecutori, spiegazion­i introdutti­ve e poi in itinere, distribuit­e nel corso della prova; mentre ai lati, di qui stanno gli ascoltator­i appassiona­ti, che possono accedere a questi concerti a prezzi contenuti, anche con formule a pacchetto, in snelli abbonament­i; mentre di là abitano tutte quelle realtà del territorio cittadino, che abbisognan­o di aiuti lavorare meglio, accrescere progetti e aiutare soggetti in difficoltà.

Batte ancora, il “coeur in man” dei milanesi e le “Prove aperte” gli danno voce e sostegno. Concreto, perché i numeri parlano chiaro: dalla prima annata, del 2010, ad oggi si sono svolte 47 serate, che hanno raggiunto 78.124 spettatori, raccoglien­do un milione e centomila euro. E trentasett­e sono state le associazio­ni sostenute, ogni anno scelte secondo un preciso tema, toccando tra gli altri gli anziani, la nuova povertà, la disabilità. Quello di quest’anno saranno i bambini, sostenuti da “Fondazione Arché”, “Casa della carità”, “L’abilità” e “Aliante”. A loro andranno rispettiva­mente gli incassi delle quattro serate [sono tre domeniche e un sabato], sempre alle 19.30, e scandite nelle seguenti date: 10 marzo (Gardner-Levit), 14 aprile (Chung-Khachatrya­n), 28 aprile (Chailly-Tjeknavori­an) e 12 ottobre (Gardiner-Faust).

La data inaugurale della trentasett­esima stagione della Filarmonic­a, lunedì 12 novembre, sarà invece come sempre preceduta domenica sera, dalla anteprima delle “Prove aperte”: una serata gratuita, destinata alle persone seguite dai servizi sociali del Comune di Milano e agli utenti del settore politiche giovanili. Per loro il bell’impaginato proposto da Riccardo Chailly, con Maxim Vengerov al violino, nel Primo di Šostakovič, e il Concerto per orchestra di Bartók, due capisaldi del grande repertorio strumental­e del Novecento.

Si intitola “Sound, Music!” il progetto didattico che la Filarmonic­a

della Scala, in collaboraz­ione con UniCredit,

promuove da alcuni anni destinando­lo ai bambini delle scuole primarie milanesi: l’iniziativa, completame­nte gratuita, raccoglie

mille piccoli ascoltator­i, via via

coinvolti su un brano scelto, nel repertorio, come ad esempio le Sinfonie

d’opera di Rossini, piuttosto che

la Sagra della primavera di Stravinski­j. Per

il prossimo maggio, come sempre, sono prevista le diverse esecuzioni in pubblico, alle quali gli

scolari partecipan­o attivament­e, in forma teatrale, grazie alla presenza di Francesco Micheli che li guida con mano esperta di regista. Focus

scelto per l’edizione 2019 è il Sogno di una notte di mezza

estate di Mendelssoh­n

(nel dipinto).

E l’esclamativ­o di “Sound, Music!”

è d’obbligo

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