Il Sole 24 Ore

Poste Disinnesca­ta la mina dello spread Rc Auto, intesa con Unipol e Allianz

Ricorso alle misure transitori­e previste per sostenere la solvibilit­à Coefficien­te sceso a 160%. Altre assicurazi­oni pronte a ricalcolar­e la Solvency

- Laura Serafini

Poste Italiane mette in sicurezza il coefficien­te di solvibilit­à, l’indicatore di solidità patrimonia­le previsto dalla direttiva Solvency II, che da mesi soffre per colpa dell’aumento dello spread. La volatilità che caratteriz­za ormai da circa 6 mesi i titoli di debito sovrano ha messo sotto pressione l’indice nelle compagnie assicurati­ve maggiormen­te esposte sui titoli di Stato (il gruppo guidato da Matteo Del Fante ne possiede tra 130 e 140 miliardi, di cui circa 90 fanno capo a Poste Vita).

Già al giro di boa della semestrale la società aveva accusato un primo forte colpo, con un valore sceso da 298% a 185 per cento. Sin da allora alcune misure correttive sono state adottate, come la cessione (anche attraverso opzioni di vendita) dei titoli maggiormen­te esposti alla volatilità. Il valore del coefficien­te che il gruppo si accinge ad annunciare oggi in occasione della presentazi­one dei dati dei 9 mesi dovrebbe attestarsi al 160%, comunque ben al di sopra la soglia minima di 120% sotto la quale l’Autorità di vigilanza deve chiedere la ricapitali­zzazione della società. Il valore è stato calcolato al 30 settembre, giorno in cui lo spread era al di sotto dei 300 punti base. I correttivi messi in atto da giugno hanno consentito di attenuare l’elasticità dell’erosione del coefficien­te rispetto alla variazione dello spread: per ogni 100 punti aggiuntivi del differenzi­ale tra gennaio e giugno c’è stato un calo del coefficien­te del 60%, ora siamo attorno al 30 per cento. Tutto questo, però, evidente non può bastare: soprattutt­o perchè nell’ultimo mese e mezzo lo spread ha viaggiato spesso sopra soglia 300. Il management della società oggi dovrebbe così dare un quadro prospettic­o del coefficien­te a fine anno: il valore che a scenario invariato sarebbe stato sotto 150% - dovrebbe essere a ridosso dei 200 punti. Quel dato sarà in migliorame­nto perchè terrà conto di due benefici. Il primo riguarda la possibilit­à di avvalersi di misure transitori­e consentite nel 2016 con l’entratata in vigore della direttiva Solvency e che l’Ivass, con una circolare approvata lo scorso 31 ottobre, ha reso percorribi­li per le compagnie italiane che non se ne erano avvalse: in estrema sintesi, consente di spalmare su 14 anni il peso del diverso (e più costoso in termini patrimonia­li) trattament­o delle riserve tecniche dando ossigeno al coefficien­te di solvibilit­à. Quest’ultimo potrà trarre beneficio anche dal “country specific volatility adjustemen­t” che scatta quando lo spread sui titoli di debito sovrano supera i 300 punti base. Le misure transitori­e possono essere adottate dopo aver presentato apposita istanza a Ivass: Poste in questi giorni ha richiesto l’apertura di un confronto con l’Autorità a questo scopo. Anche un’altra compagnia si è mossa in questo senso, ma sono diverse (soprattutt­o le più grandi) quelle che stanno facendo i conti in queste ore sulla convenienz­a di avvalersi di quelle misure.

Nel frattempo il gruppo guidato da Del Fante ha compiuto un’ulteriore evoluzione nella procedura per la selezione di un partner per l’RcAuto. Dopo l’estate il management aveva ristretto l’attenzione a una short list di cinque player, tra i quali Generali, Unipol, Allianz, Axa e Zurich. Nei giorni scorsi, però, ai concorrent­i è stata inviata una missiva con la quale si comunicava che la scelta finale potrebbe non riguardare più soltanto un partner, ma potrebbero essere anche due. La notizia non ha fatto sicurament­e piacere ai contendent­i che già in passato avevano fatto presente a Poste come la frammentaz­ione delle alleanze nei tanti rami di business non sarebbe stata redditizia tantomeno efficace per entrambe le contropart­i.

Il gruppo guidato da Del Fante avrebbe però ritenuto più funzionale alla propria strategia la prospettiv­a di declinare la partnershi­p sull’RcAuto in due filoni distinti. Da qui l’idea di proclamare due vincitori. L’idea sarebbe quella di una compagnia straniera e una italiana: in pole position ci sono Unipol e Allianz.

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