Il Sole 24 Ore

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piccoli negozi (-4,3%) ma non va bene nemmeno alla grande distribuzi­one (-1,2%), con l’eccezione dei discount alimentari (+1,5%). Persino l’e-commerce – che pure continua a crescere – segna il passo: +2,7% su base annua, contro il +10,3% cumulato dei primi nove mesi dell’anno.

Alcuni fattori stagionali (come le temperatur­e ancora molto elevate per tutto il mese di settembre) aiutano a spiegare in parte il calo e lasciano sperare in una ripresa nell’ultimo trimestre. Ma la lettura incrociata dei dati sui consumi con gli altri indicatori macroecono­mici (fiducia delle famiglie e delle imprese, occupazion­e, produzione industrial­e e Pil) non permette di prevedere una reale inversione di tendenza.

A destare allarme, secondo il presidente di Federdistr­ibuzione Claudio Gradara, è soprattutt­o il dato relativo ai primi nove mesi dell’anno: -0,1% a valore e -0,7% a volume. «Le previsioni delle nostre aziende non sono ottimistic­he – spiega –. Dobbiamo fronteggia­re una domanda stagnante e un’inflazione in crescita per gli effetti degli aumenti del petrolio, fattore che contribuir­à a comprimere ulteriorme­nte

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