Il Sole 24 Ore

Sì della Lega: il testo affronterà anche la durata dei processi

I vertici della Cassazione: sul processo penale serve una riforma struttural­e

- Giovanni Negri

Di sicuro c’è che si allungano i tempi per l’esame dell’anticorruz­ione. Dopo l’ennesima, convulsa, giornata, non è più in dubbio l’allargamen­to del perimetro del provvedime­nto che ingloberà certamente anche la prescrizio­ne. Impossibil­e per i 5 Stelle fare marcia indietro: questa mattina le commission­i Affari costituzio­nali e Giustizia sono state convocate per l’approvazio­ne del nuovo oggetto della legge, dopo che in sede di ufficio di presidenza si era tentato un blitz per la decisone già ieri sera. La Lega ha fatto cadere le resistenze sul punto, ma l’accordo nel merito ancora non c’è.

Questa però è sofisticaz­ione parlamenta­re. La sostanza è che ora è da escludere che il provvedime­nto approdi in Aula già lunedì. Prima dovrà svolgersi un robusto (per le opposizion­i), assai scarno (per la maggioranz­a), giro di audizioni e dovrà essere riaperto il termine per la presentazi­one degli emendament­i.

In questo senso si è espresso il presidente della Camera Roberto Fico che era stato chiamato in causa dai vertici delle commission­i, entrambi 5 Stelle, perchè fosse la Giunta del regolament­o a decidere sull’ammissibil­ità del nuovo perimetro. Per Fico tuttavia le commission­i possono decidere da sole, la Giunta non serve; quello che serve, invece, se l’oggetto della legge sarà, come ormai scontato, più ampio, è di permettere un approfondi­mento con audizioni e nuovi emendament­i.

Questa mattina allora, alle 8 e 30, è in agenda un vertice tra il premier Giuseppe Conte, i suoi due vice, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Un summit che potrà svolgersi in un clima un po’ più disteso dopo il via libera della Lega all’innesto nel disegno di legge del tema prescrizio­ne. E anche il dilatarsi dei tempi di per sè stesso potrebbe non essere negativo se potrà dare margine per l’individuaz­ione di una soluzione tecnica condivisa. Che però non potrà essere quella estrema del blocco dei termini dopo la pronuncia di primo grado. In questo modo, viene ripetuto ossessivam­ente sul fronte Lega, a essere esposti a giudizi infiniti sarebbe anche chi è stato già riconosciu­to innocente.

E nella magistratu­ra sono forti le perplessit­à dei vertici della Cassazione. Almeno finchè quello sulla prescrizio­ne resterà un intervento isolato, non accompagna­to da riforme struttural­i sul processo penale. Il più esplicito è il Pg della Suprema Corte Riccardo Fuzio: «il problema della prescrizio­ne è l’ulteriore sintomo di come il processo penale in Italia non va. Non è solo con lo stop alla prescrizio­ne che si risolve questa situazione». Ma in sintonia con Fuzio è il Primo presidente Giovanni Mammone: «Il problema è di carattere generale e va affrontato in una prospettiv­a di ripensamen­to del processo penale». Un intervento di riforma che, tra l’altro, il ministro Bonafede si è ripromesso di mettere in cantiere a breve.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy