Sì della Lega: il testo affronterà anche la durata dei processi
I vertici della Cassazione: sul processo penale serve una riforma strutturale
Di sicuro c’è che si allungano i tempi per l’esame dell’anticorruzione. Dopo l’ennesima, convulsa, giornata, non è più in dubbio l’allargamento del perimetro del provvedimento che ingloberà certamente anche la prescrizione. Impossibile per i 5 Stelle fare marcia indietro: questa mattina le commissioni Affari costituzionali e Giustizia sono state convocate per l’approvazione del nuovo oggetto della legge, dopo che in sede di ufficio di presidenza si era tentato un blitz per la decisone già ieri sera. La Lega ha fatto cadere le resistenze sul punto, ma l’accordo nel merito ancora non c’è.
Questa però è sofisticazione parlamentare. La sostanza è che ora è da escludere che il provvedimento approdi in Aula già lunedì. Prima dovrà svolgersi un robusto (per le opposizioni), assai scarno (per la maggioranza), giro di audizioni e dovrà essere riaperto il termine per la presentazione degli emendamenti.
In questo senso si è espresso il presidente della Camera Roberto Fico che era stato chiamato in causa dai vertici delle commissioni, entrambi 5 Stelle, perchè fosse la Giunta del regolamento a decidere sull’ammissibilità del nuovo perimetro. Per Fico tuttavia le commissioni possono decidere da sole, la Giunta non serve; quello che serve, invece, se l’oggetto della legge sarà, come ormai scontato, più ampio, è di permettere un approfondimento con audizioni e nuovi emendamenti.
Questa mattina allora, alle 8 e 30, è in agenda un vertice tra il premier Giuseppe Conte, i suoi due vice, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Un summit che potrà svolgersi in un clima un po’ più disteso dopo il via libera della Lega all’innesto nel disegno di legge del tema prescrizione. E anche il dilatarsi dei tempi di per sè stesso potrebbe non essere negativo se potrà dare margine per l’individuazione di una soluzione tecnica condivisa. Che però non potrà essere quella estrema del blocco dei termini dopo la pronuncia di primo grado. In questo modo, viene ripetuto ossessivamente sul fronte Lega, a essere esposti a giudizi infiniti sarebbe anche chi è stato già riconosciuto innocente.
E nella magistratura sono forti le perplessità dei vertici della Cassazione. Almeno finchè quello sulla prescrizione resterà un intervento isolato, non accompagnato da riforme strutturali sul processo penale. Il più esplicito è il Pg della Suprema Corte Riccardo Fuzio: «il problema della prescrizione è l’ulteriore sintomo di come il processo penale in Italia non va. Non è solo con lo stop alla prescrizione che si risolve questa situazione». Ma in sintonia con Fuzio è il Primo presidente Giovanni Mammone: «Il problema è di carattere generale e va affrontato in una prospettiva di ripensamento del processo penale». Un intervento di riforma che, tra l’altro, il ministro Bonafede si è ripromesso di mettere in cantiere a breve.