Matthieu Jehl, un francese alla disfida di Taranto
Indica una scala di cinque valori l’ad di Arcelor Mittal Italia, Matthieu Jehl, presentando la nuova squadra che governerà l’Ilva. I valori sono sostenibilità, reputazione, performance, profittabilità e integrazione. Jehl colloca al primo gradino la sostenibilità perchè si rende conto che gran parte della sfida siderurgica di Taranto si gioca proprio qui. «La sostenibilità è importante - evidenzia -. Non c'è possibilità di produrre nel lungo termine se non c'è sostenibilità. L'acciaio è un’attività che investe nel lungo termine. Dobbiamo assolutamente lavorare sulla sostenibilità e la salute, l’ambiente e la sicurezza sono al centro del nostro programma. Non ha valore produrre una tonnellata di acciaio se non possiamo tornare in casa in piena salute». Jehl si chiede anche come fare. «Con la formazione anzitutto - risponde -. Dobbiamo fare in modo che i nostri colleghi siano tutti al massimo livello. Poi serve monitorare e avere uno sguardo attento. Ma non basta dire che vogliamo migliorare. Serve la certificazione, la misurazione, e va fatta da soggetti indipendenti».Dalla sostenibilità della produzione passa anche il rapporto col territorio. «Il punto importante della relazione con la comunità è il piano ambientale, questo fa la differenza dei rapporti - sottolinea Jehl -. È il piano più ambizioso che abbiamo mai fatto. Tutto non può funzionare se non abbiamo la fiducia della comunitá. Abbiamo la reputazione di essere un buon vicino e vogliamo che questo sia anche Arcelor Mittal Italia. Con trasparenza».
Infine un messaggio ai sindacati in vista del vertice di domani al Mise per discutere dei criteri di selezione del personale, fonte di proteste a Taranto per le esclusioni che ci sono state: «Abbiamo rispettato tutti i criteri dell’accordo del 6 settembre, se ci sono anomalie ne parliamo con i sindacati e lavoriamo per trovare una soluzione. L’accordo, con le garanzie date, ha dimostrato la nostra responsabilità sociale».