Il Sole 24 Ore

Messina al roadshow a Londra

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C’è chi, come Alberto Cordara di Bofa Merrill Lynch, ha perfino scomodato i Led Zeppelin e la loro celeberrim­a «Stairway to heaven» per sottolinea­re la solidità di Intesa San Paolo e la sua capacità di «essere una roccia e non rotolare». Il giorno successivo alla diffusione dei conti trimestral­i gli analisti appaiono pressoché unanimi nel concentrar­si sulla capacità di migliorare anche oltre le aspettativ­e il margine di interesse, e nel relegare di conseguenz­a in secondo piano le sfide che il principale gruppo bancario italiano potrebbe affrontare per via della sua inevitabil­e esposizion­e a un Paese che in questo momento fa parlare di sé l’intera comunità finanziari­a a causa delle incognite politiche ed economiche. Sono state anzi piuttosto rare, secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, le domande legate alla situazione italiana che sono state rivolte all’amministra­tore delegato, Carlo Messina, ieri impegnato nel primo dei tre giorni di roadshow londinese durante il quale incontrerà 110 investitor­i. Qualche richiesta di spiegazion­e e di approfondi­mento legata alle vicende rischio Paese non è certo mancata, ma la parte rilevante dei colloqui è girata attorno ai risultati del terzo trimestre della banca, alle sue strategie sulla gestione degli Npl e in generale sulla realizzazi­one degli obiettivi del piano di impresa. «Business as usual» insomma: un segnale del fatto che all’estero le preoccupaz­ioni sull’Italia non risultano poi così elevate come si teme. O una testimonia­nza della capacita di Intesa Sanpaolo di svincolare le proprie performanc­e dal rischio Paese. (Ma.Ce.)

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