Tangenti Eni in Nigeria, il controesame della Gdf
Nessun pagamento sarebbe stato effettuato da Eni e Shell al di fuori di quanto versato al governo nigeriano per assicurarsi i diritti di sfruttamento del giacimento nigeriano Opl 245. È quanto emerge dalla testimonianza resa ieri dal colonnello della Guardia di finanza, Alessandro Ferri, nell’ambito del processo milanese sulle presunte tangenti pagate dalle due società, nel mirino insieme a vertici ed ex vertici . In sede di controesame, il finanziere, tra gli ufficiali che hanno guidato le indagini, è tornato a ricostruire i flussi finanziari dell’operazione. Ferri ha spiegato che i versamenti girati dal governo nigeriano sui conti di Malabu - la società petrolifera che all’epoca aveva in mano la licenza petrolifera -, sono avvenuti su disposizione dell’allora ministro delle Finanze e di un alto dirigente dello stesso dicastero. E che i soldi assicurati poi alle società riconducibili a Obi Emeka, che aveva il mandato per conto di Malabu, sono arrivati a destinazione su ordine dell’autorità giudiziaria inglese. Il processo proseguirà ora con gli altri testi del pubblico ministero e successivamente delle parti civili per entrare poi nel vivo quando saranno ascoltati gli imputati. (Ce.Do.)