La proposta dei notai: dare più spazio ai patti di famiglia
Tra le proposte anche l’estensione dei patti di famiglia Il sottosegretario Giorgetti ha auspicato una disciplina completa del trust
Dalla revisione della qualificazione della legittima al superamento dei patti successori. Il Consiglio nazionale del notariato, in occasione del 53° Congresso che si svolge a Roma, presenta la sua idea di riforma delle successioni, che punta a blindare le donazioni di beni immobili e ad ampliare i patti di famiglia. In particolare,
le successioni disegnate dai notai – che giovedì hanno incassato il placet del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri) – prevedono una diversa qualificazione del diritto alla cosiddetta legittima che può essere soddisfatta con qualsiasi bene anche non ereditario, cambiando la veste da diritto reale a diritto di credito. Una maggiore elasticità che consentirebbe di superare i frequenti contrasti che sorgono sui beni oggetto di donazione. Per i notai sono maturi anche i tempi per dire addio al divieto di patti successori e, in particolare, a quello che impedisce agli eredi di rinunciare ai propri diritti su una futura eredità.
In linea con l’obiettivo di arrivare a un trasferimento concordato e non conflittuale dei beni, i notai auspicano un’estensione del patto di
famiglia – oggi limitato al “’passaggio” di mano di aziende o quote societarie appannaggio esclusivo delle imprese – anche al patrimonio materno o paterno. Sempre all’insegna della certezza anche l’introduzione nell’ordinamento del certificato di successione nel quale indicare i dati sul patrimonio devoluto, le generalità degli eredi i loro diritti e il nome della persona prescelta per eseguire le disposizioni. Nel certificato anche l’eventuale accettazione dell’eredità o la rinuncia.
Nella seconda giornata del congresso che chiude oggi i battenti, non ha fatto mancare la sua presenza il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che ha auspicato una disciplina completa del trust – strumento duttile per la vita economica del Paese e anche per la tutela dei soggetti deboli – ora assente nel nostro ordinamento.
Un intervento opportuno soprattutto alla luce delle norme sul “dopo di noi”, ennesima sfida per i notai, chiamati ad assistere le famiglie nella scelta della forma giuridica più adatta ai bisogni delle persone con gravi disabilità. Per Giorgetti, è apprezzabile la proposta dei notai di istituire il registro pubblico sussidiario dedicato agli atti di designazione degli amministratori di sostegno.
Il sottosegretario non dimentica le nuove tecnologie, e incoraggia i notai a dare sempre maggiori informazioni sulle prassi in atto e sugli strumenti per governarle, in particolare sul fronte blockchain.
Guarda al welfare innovativo il presidente della Cassa del notariato Mario Mistretta: «Abbiamo speso 10 milioni per l’assistenza, ma è necessario andare oltre. La cassa è pronta a finanziare le proposte che
vengono dal basso». L’idea di Mistretta non è dare soldi a pioggia, ma sostenere iniziative innovative che siano di supporto alla professione: «Pensiamo a corsi sull’applicazione pratica delle criptovalute, per spiegare ad esempio i rischi nella compravendita, oppure ad una formazione finalizzata ad usare in modo innovativo la blockchain». Per l’Adepp, come ricorda il presidente Alberto Oliveti, i soldi spesi per l’assistenza ammontano a 500 milioni, per un supporto alla maternità come alla professione, ma un sostegno è previsto anche per chi ha subito danni a causa delle calamità naturali». Mistretta ha sottolineato che il patrimonio della cassa dei notai ammonta a un miliardo e mezzo di euro, con 150 milioni investiti in titoli di Stato, pari al 10% dei beni detenuti.