Atlantia, per il ponte Morandi 350 milioni di costi
Salta l’acconto sul dividendo Via ai risarcimenti malgrado un contenzioso assicurativo
La tragedia di Ferragosto del Ponte Morandi è una tegola per Atlantia, il colosso delle autostrade della famiglia Benetton. A causa del crollo del viadotto, che ha causato oltre 50 vittime, decine di sfollati e la minaccia di revoca della concessione da parte del Governo Conte, il colosso europeo delle concessioni, fresco di nozze con Abertis, soffre l’impatto economico
del disastro.
Nei primi nove mesi dell’anno il gruppo ha registrato un utile di pertinenza del gruppo pari a 733 milioni di euro: un calo sensibile del 15% a causa di 350 milioni di euro accantonati come stima preliminare dei costi per il viadotto Morandi. Altri 2 milioni è il costo dell’abolizione del pedaggio su tutta l’area di Genova. Il secondo effetto è il rinvio della cedola: Atlantia non pagherà il consueto acconto sul dividendo 2019, ma lo farà in un’unica soluzione a maggio 2019. Nel frattempo si è aperto anche un contenzioso tra Autostrade per l’Italia e la compagnia di assicurazione Swiss Re sulla copertura dei costi per i risarcimenti delle vittime del crollo e i danneggiati. Nel bilancio, come evidenziato
dall’agenzia Radiocor-Il Sole 24Ore, si legge che «impregiudicato ogni accertamento sulle responsabilità, la società ha avviato in via volontaria le procedure di risarcimento dei familiari delle vittime e sta facendo fronte anche alle esigenze economiche di commercianti, artigiani e imprenditori direttamente colpiti dal crollo del viadotto, pur in presenza di una contestazione da parte della compagnia di assicurazione con riguardo alla polizza RCT (Responsabilità civile verso terzi, ndr.), che viceversa si ritiene operante».
Il Ponte Morandi fa passare in secondo piano un anno che conferma la ripresa del settore autostradale, dopo gli anni della crisi che avevano visto crollare il transito di veicoli in Italia. Il
traffico sulla rete autostradale italiana di Atlantia risulta in aumento dello 0,3%, quello sulla rete estera cresce addirittura del 2,3%. Va ancora meglio il business degli aeroporti: il numero di passeggeri di AdR (la società che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino) è in aumento del 3,6%; quello dell’aeroporto di Nizza, ultima conquista in casa Atlantia, del 4,2%. Il margine operativo lordo del gruppo si è attestato poco sotto i 3 miliardi di euro, in aumento del 3% (+4% su base omogenea).«La gestione operativa del gruppo in Italia e all’estero evidenzia un andamento positivo che consente di prevedere una crescita del Mol che beneficerà anche del consolidamento di Abertis negli ultimi 2 mesi dell’anno».