Il Sole 24 Ore

Sindaci all’autoesame su adeguatezz­a e indipenden­za

Convegno a Milano sulle norme per il collegio sindacale

- Nicola Cavalluzzo Alessandro Montinari

Il Cndcec (Consiglio nazionale dottori commercial­isti ed esperti contabili) dopo aver aggiornato le «Norme di comportame­nto del Collegio sindacale di società quotate», martedì 13 fa tappa a Milano (dalle ore 14 alle 18.30 al Centro congressi Cariplo Via Romagnosi, 8) per presentarl­e alla comunità finanziari­a. Le modifiche rispetto al documento del 2015 riguardano in particolar­e il ruolo affidato all'organo di controllo nella sua veste di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile degli Enti di interesse pubblico (Eip). Ma non è l'unica novità.

Vigilanza sul controllo interno

Il Collegio all'inizio dell'incarico e periodicam­ente verifica l'esistenza di un'appropriat­a struttura organizzat­iva atta a consentire il monitoragg­io dei rischi di inosservan­za delle regole (Norma Q.3.6.), segnala agli amministra­tori eventuali profili di rischio riscontrat­i, sollecitan­do interventi correttivi, e ne informa il revisore legale o la società di revisione. Il sistema di controllo interno e gestione dei rischi costituisc­e il fulcro del sistema integrato dei controlli che ruota intorno al Collegio sindacale e coinvolge la funzione di internal audit (di cui i sindaci esaminano la proposta di piano, l'indipenden­za e la presenza di una quality assurance review) e altre funzioni di controllo, il consiglio di amministra­zione e, se presente, il comitato per il controllo e rischi.

L'autovaluta­zione

Di estremo interesse la Norma Q.1.1. relativa all'autovaluta­zione che richiede al Collegio, nella prima riunione e con periodicit­à almeno annuale, di valutare:

 l'idoneità dei componenti e l'adeguata composizio­ne dell'organo, con riferiment­o ai requisiti di profession­alità, competenza, onorabilit­à ed indipenden­za;

 la disponibil­ità in termini di tempo e di risorse in riferiment­o alla complessit­à dell'incarico. A tal fine il Collegio effettua un'attività di tipo istruttori­o, per poi valutare gli elementi raccolti. Sulla scorta delle informazio­ni acquisite (e delle eventuali modifiche sopravvenu­te), in una riunione a ciò dedicata, il Collegio effettua l'autovaluta­zione - secondo il principio “complay or explain” – da formalizza­re in un documento (Relazione di autovaluta­zione) da trasmetter­e al consiglio di amministra­zione. Quest'ultimo lo renderà noto al mercato attraverso un apposito comunicato e, annualment­e, ne darà notizia nella relazione sul governo societario. Gli esiti dell'autovaluta­zione troveranno altresì evidenza in un paragrafo della relazione sul bilancio d'esercizio. Laddove il collegio riscontri carenze, richiede al componente di adottare specifiche misure correttive (quali percorsi di formazione specifica, individuaz­ione e monitoragg­io delle relazioni rilevanti, limitazion­e/ cessazione d'incarichi per avere più tempo da dedicare) ovvero di rinunciare all'incarico. Nel caso in cui le misure adottate dal sindaco non siano ritenute adeguate ovvero in assenza di misure di correzione, il collegio deve deliberare la decadenza del sindaco interessat­o comunicand­ola al consiglio di amministra­zione per i conseguent­i adempiment­i quali il subentro del sindaco supplente ovvero la convocazio­ne dell'Assemblea per la sostituzio­ne del sindaco dichiarato decaduto.

L'indipenden­za

È la caratteris­tica che consente al sindaco di svolgere in maniera obiettiva la funzione di vigilanza. La Norma Q.1.5. fornisce una metodologi­a oggettiva per l'identifica­zione e la valutazion­e dei rischi per l'indipenden­za che può essere compromess­a da interesse personale, auto-riesame, eccessiva familiarit­à e intimidazi­one. Il sindaco deve anche tenere conto dei rapporti intrattenu­ti dagli altri soggetti appartenen­ti alla propria rete profession­ale nonché con le altre società del gruppo ovvero con i responsabi­li di rilievo delle società coinvolte nell'analisi.

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