Europa e Giappone trainano MooRER L’estero premia l’identikit sostenibile
Indipendenza di gestione e nelle scelte creative, coerenza di prodotto e assenza di compromessi su qualità dei materiali e produzione, made in Italy al 100 per cento. Moreno Faccincani ha saputo dosare da “master chef” questi ingredienti e in poco più di un decennio MooRER è diventato un marchio di riferimento nei capispalla di alta gamma. «L’esperienza iniziale l’ho fatta, a partire dagli anni 80, nell’azienda di famiglia, ma nel 2006 ho deciso di creare un marchio, in cui ho messo i miei sogni e convogliato ogni energia», racconta l’imprenditore e creativo veneto.
Fino al 2016 la distribuzione è stata unicamente wholesale, poi il grande passo, il primo monomarca. Ambiziosa e coraggiosa la location, via Spiga, nel quadrilatero della moda di Milano, la via più ambita dai marchi del lusso dopo Monte Napoleone. «In due anni abbiamo imparato molto, anche perché la clientela è internazionale e la vetrina ci ha permesso di entrare in contatto con chi non ci conosceva: parlo di consumatori e di proprietari di negozi o catene all'estero – spiega Faccincani –. Così abbiamo deciso un secondo passo nel retail: Tokyo».
Il Giappone, insieme a Russia e Germania, è il principale mercato di sbocco di MooRER, che ha un export del 75% e chiuderà il 2018 a 30 milioni di ricavi, con una crescita sul 2017 superiore al 20 per cento. «Come per Milano, abbiamo scelto una location eccezionale, Ginza, anche grazie alla partnership con Itochu e Coronet, distributori del marchio in Giappone dalla primavera-estate 2018 – aggiunge il presidente di MooRER –. Il capospalla è la mia passione, me l’ha trasmessa la mia famiglia e il nome MooRER continuerà a essere associato a giacche, piumini, giubbotti, cappotti, da uomo e sempre più da donna. Ma l’apertura dei negozi ci ha stimolati a introdurre nuove categorie di prodotto, come denim e maglioni».
Il negozio di Tokyo, 280 metri quadri, si presta a ospitare una gamma sempre più ampia: «Credo moltissimo nel canale wholesale e nel punto di osservazione dei proprietari o gestori di negozi multimarca – conclude Faccincani –. Abbiamo 150 clienti in Italia e circa 650 nel resto del mondo e i sell in e sell out (ordini e vendite, ndr) danno indicazione preziose, specie per mercati diversi dall’Italia. Ma è indubbio che un monomarca dà la possibilità di mostrare al cliente finale il mondo MooRER come lo abbiamo sognato e come lo vediamo per il futuro, sempre più improntato alla trasparenza». A chi compra un capo MooRER viene consegnato un booklet che illustra ogni caratteristica qualitativa dei materiali, compresi bottoni e cerniere, e indica la provenienza e la composizione della piuma. «Sappiamo di soddisfare esigenze e curiosità dei clienti, ma prima di tutto rispondiamo alle nostre coscienze e a un ideale di sostenibilità sociale e ambientale».